«Riaprire scuole e nidi per giocare»
L’estate delle famiglie con figli

L’assessore all’Istruzione del Comune di Bergamo, Loredana Poli, delinea il quadro estivo per le famiglie con figli quando i genitori torneranno al lavoro. «Nei parchi penso anche a tende con gli alpini».

Un’estate eccezionale si avvicina e bambini e ragazzi non sopporteranno più di stare chiusi in casa. Per i genitori tornati al lavoro sarà anche un’estate senza ferie e senza nonni. In città sono 15.000 i cittadini da zero a 15 anni e il Comune lancia un appello attraverso l’assessora all’Istruzione Loredana Poli.

«Tutto è cambiato e abbiamo bisogno di collaborare in modi nuovi. Rispetteremo i tempi e le procedure che ci verranno indicate, ma dobbiamo farci trovare pronti. Chiedo che tutti i soggetti che si occupano di bambini e ragazzi nella nostra città lavorino insieme, perché è una sfida per tutti. Mi rivolgo ai componenti del coordinamento pedagogico 0-6 anni, agli asili nido pubblici e privati, alle scuole pubbliche e paritarie, alle cooperative impegnate nelle coprogettazioni con il Comune di Bergamo e al terzo settore in generale, alle parrocchie della città, agli scout, alle associazioni sportive, culturali e ricreative, ai servizi educativi dei musei, ai servizi sociali per i minori ma anche agli Alpini, ai sindacati, alle associazioni datoriali e alle fondazioni del territorio, di collaborare a un solo grande progetto per i bambini e per i ragazzi della città».

Il Comune si pone come punto di coordinamento e si mette a disposizione per riconfigurare i servizi educativi già esistenti e usare gli spazi disponibili disseminati nella città per formare gruppi piccoli, differenziati per età e attività, facilmente controllabili e che possano rispettare le procedure di sicurezza.

«Nei prossimi mesi – continua l’assessora a Istruzione e sport – potremmo ritrovarci con una diversa articolazione del lavoro dei genitori, con turni distesi sull’intera settimana e rinvio delle ferie lunghe. Per reggere l’estate con il covid penso che dovremo tenere aperte tutte le scuole e i nidi, per avere spazi sufficienti e adeguati al coperto per accogliere i bambini ma dovremo privilegiare l’uso di spazi aperti. Nei parchi e nei giardini potremmo allestire delle tende, magari con l’aiuto degli Alpini. Useremo tutti gli spazi disponibili, compresi impianti sportivi, cortili, terrazze».

La mobilitazione estiva educativa può servire anche come preparazione al prossimo anno scolastico, perché la riapertura si presenta piena di incognite organizzative, soprattutto per asili nido, scuola d’infanzia e primaria. «Credo – continua Loredana Poli – che per la riapertura dell’anno scolastico dovremo pensare a scenari più o meno favorevoli e potremmo usare l’estate per testare il sistema cittadino. Per le scuole, l’ipotesi più favorevole richiederà rotazioni di alunni in piccoli gruppi in spazi e orari diversi, mentre l’ipotesi più restrittiva potrebbe mutuare il modello francese: apertura solo per alcune categorie di alunni (come i figli di lavoratori che non godano di congedi parentali e non possano assicurarne la cura in altro modo) per contenere i numeri, adesione volontaria degli insegnanti per la didattica in presenza e per tutti gli altri didattica a distanza, rendendola nel frattempo raggiungibile da tutti».

Per gestire l’equilibrio tra indicazioni nazionali e situazione reale del territorio, sarà indispensabile il ruolo del sindaco, ma anche che, accanto al Comune, entrino in gioco tutte le istituzioni: Prefettura, Ufficio scolastico, Ats per tutti gli aspetti che riguardano le procedure e le dotazioni di sicurezza: «Scuole e enti locali – sottolinea l’assessora – devono sapere con chiarezza chi fa cosa per quanto riguarda modifica e allestimento degli spazi, fornitura di dispositivi di protezione, protocolli di sicurezza quotidiani e di intervento in caso di contagi conclamati. È un grande impegno, ma lo dobbiamo ai nostri figli e nipoti, che in questi mesi soffrono e condividono con noi il peso dell’epidemia, spesso a un prezzo personale che, soprattutto per i piccoli, scopriremo solo a distanza di tempo e che abbiamo il dovere di alleggerire».

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