Ritorno in classe per 70 mila studenti e più corse dei bus con 45 mezzi turistici

Rientrano anche le superiori, ma solo al 50%. In tutto i bus saranno 6 mila contro le 4.500 della scorsa settimana. Graziani: «L’obiettivo è chiudere l’anno in presenza».

Lo schema è quello che è stato attivato il 25 gennaio scorso, vale a dire lo stesso che ha già dimostrato di reggere nel mese e mezzo in cui le aule delle scuole superiori sono rimaste aperte alle lezioni in presenza. Gli autobus tornano a scaldare i motori e sono pronti da domattina a riaccompagnare a scuola una platea di circa 55 mila studenti bergamaschi.

Tornano le doppie corse negli orari di punta del mattino e del primo pomeriggio, si rinforzano i controlli a bordo e nelle stazioni, e scendono in campo di nuovo anche i rinforzi dei bus turistici (45 mezzi una trentina di aziende private). L’obiettivo non cambia: garantire a tutti gli studenti che frequentano le lezioni in presenza un passaggio per andare a scuola e uno per tornare a casa, rispettando il limite massimo del 50% della capienza a bordo di ogni autobus. Quelli che correranno da domani sulle strade di città e provincia copriranno complessivamente 6 mila corse durante tutto l’arco della giornata, vale a dire oltre un terzo in più rispetto alle 4.500 della settimana scorsa.

«Noi siamo pronti a ripartire e lo faremo dai servizi e dalle corse potenziate, così com’è stato definito a gennaio nell’ambito del tavolo prefettizio – conferma Emilio Grassi, direttore dell’Agenzia provinciale del trasporto pubblico locale –. Terremo sotto controllo tutte le corse e laddove ci fosse la necessità di intervenire con qualche aggiustamento, saremo pronti a farlo anche da un giorno all’altro, com’è già successo in passato». I numeri rispetto al recente passato non cambiano (anche gli studenti torneranno in classe al 50%), semmai la variabile che preoccupa, e per cui sarà messo in campo un attento monitoraggio – è il previsto aumento della mobilità extrascolastica, probabilmente già in zona arancione, per motivi di lavoro, ma soprattutto da quando si tornerà in zona gialla, con il via libera e senza restrizioni alla circolazione delle persone in tutta la regione. «Vedremo se questo movimento in più ci sarà – prosegue Grassi – e se nel caso occorreranno nuovi potenziamenti. Ma a quel punto si tratterà davvero di un’attività di ordinaria amministrazione».

Per ora ci si concentra sulle scuole e sulle corse in più che da domani torneranno in campo soprattutto la mattina tra le 8 e le 10, e il pomeriggio tra le 13, le 14 e le 15 in concomitanza con gli ingressi e le uscite scaglionati degli studenti, così come previsto dall’accordo trovato in prefettura, per evitare al massimo il pericolo di sovraffollamenti, oltre che negli autobus anche per la strada e alle fermate dei bus. «In passato siamo sempre riusciti a contenere entro il 50% la capienza dei mezzi – racconta Grassi –. Continueremo però a monitorare qualche situazione più delicata, soprattutto nelle vicinanze degli istituti scolastici della provincia in cui circola il maggior numero degli studenti, penso ad esempio a Trescore, Presezzo, Zogno e ad alcune linee della pianura. Siamo già intervenuti su alcune criticità riscontrate a fine gennaio e siamo pronti a farlo di nuovo, se dovesse servire».

Gli orari più critici restano quelli del mattino, anche laddove sono previste più corse quasi contemporaneamente («i ragazzi di solito preferiscono salire sul primo autobus – dice Grassi – e quello che arriva anche solo un minuto dopo, di solito è molto più scarico»), e l’uscita delle 14, quando si concentra un numero un po’ più elevato di ragazzi, rispetto alle 13 e alle 15. «Nelle stazioni è prevista la presenza di controllori che aiutano a calcolare e a contingentare il numero dei passeggeri sui mezzi – conclude Grassi – ma altrove si lascia al conducente il compito di avvisare quando l’autobus è pieno».

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