Rivoluzione trasporti scolastici
Più posti sui bus e nuovi orari

Al via confronto tra istituti e Agenzia. Cruciale il nodo di entrate e uscite scaglionate: corse per gli ingressi alle 8 e alle 10 e per i rientri alle 13 e alle 15

Scuole, trasporti e spostamenti nell’era della pandemia Covid. Nella situazione di difficoltà generale, qualche difficoltà in più la vivranno i territori decentrati. L’organizzazione del trasporto scolastico, in provincia così come in città, è uno degli interrogativi cruciali per l’inizio del prossimo anno scolastico. Da mesi i dirigenti degli istituti scolastici superiori, quelli la cui utenza è maggiormente coinvolta nell’utilizzo dei mezzi pubblici, si stanno confrontando con i vertici dell’Agenzia di Trasporto pubblico locale per individuare un piano d’azione comune e trovare una soluzione condivisa a uno dei problemi scolastici più sentiti: come portare a scuola tutti gli studenti delle scuole superiori.

Impensabile l’ipotesi di trasportare gli studenti nello stesso modo degli anni scorsi, con gli stessi «carichi», quando in alcuni casi gli studenti viaggiavano stipati sui pullman. Se fino a venerdì la capacità di carico consentita era pari al 50% dei posti a sedere, l’aumento delle possibilità di carico a tutti i posti a sedere e alla metà di quelli in piedi forse non basterebbe comunque a garantire il trasporto di tutti gli studenti.

«Non possiamo garantire – spiega Emilio Grassi, direttore dell’Agenzia del Trasporto pubblico locale – il servizio così come lo abbiamo fatto lo scorso anno, con le corse che arrivavano alle scuole per le 8. Per questo motivo, con gli istituti, abbiamo individuato come soluzione ottimale quello di proporre un doppio ingresso, uno alle 8 e uno alle 10, e di dividere la popolazione scolastica equamente su questi due turni. Più complicato è invece individuare una strategia comune per il rientro: abbiamo chiesto alle scuole gli orari e la loro organizzazione e in questo caso c’è una dispersione notevole. Gli orari sono quelli delle 13, delle 14 e delle 15. I primi due sono gli stessi orari delle corse dello scorso anno, ma quest’anno ci saranno numeri significativi anche sulla fascia oraria delle 15. Quindi probabilmente ci orienteremo sull’organizzare le corse di rientro alle 13 e alle 15 e, se possibile, alle 14. Si tratta di tempi di veri e propri tempi tecnici, per portare i ragazzi a scuola e tornare al punto di partenza. Questo ovviamente accadrà nell’ipotesi che il vincolo di capacità rimanga al 50%: Regione Lombardia ha chiesto di estendere capacità, vedremo cosa succederà».

La situazione sarà differente da zona a zona. «Le zone più critiche – conclude Grassi – sono le interurbane, dove i servizi sono mirati, dove, cioè, facciamo solo servizi sulle scuole. In questi casi è necessario anche un coordinamento a zone: per esempio San Pellegrino e Zogno che devono organizzarsi, oppure l’area della Valle Seriana, molto densa. Ci sono però istituti che ci hanno detto che non riusciranno a fare un doppio ingresso: in questo caso c’è il rischio che non riusciremo a portare tutte le persone». Quasi tutte le scuole però si stanno organizzando proprio per garantire un doppio turno di ingresso: «Abbiamo fatto un’ipotesi organizzativa – spiega Annalisa Bonazzi, dirigente dell’Istituto Fantoni di Clusone – cercando di tener conto della necessità di spezzare i trasporti. La situazione è in divenire, ma noi abbiamo tanti alunni che frequentano indirizzi diversi e che provengono da un bacino molto ampio: i trasporti condizionano il nostro modo di organizzarci. Abbiamo comunque cercato di riconvertire alcuni spazi per poter accogliere tutti e siamo in costante contatto con l’Agenzia Tpl».

Uno sforzo che stanno facendo tutti gli istituti, dall’Archimede di Treviglio all’Alberghiero di San Pellegrino. «Qui in valle – aggiunge Alessio Masserini, dirigente del Valle Seriana di Gazzaniga – abbiamo fatto diversi incontri con le aziende del trasporto. Ora aspettiamo di avere maggiore chiarezza rispetto alle ultime possibilità paventate da Regione Lombardia, che ha esteso la capacità di carico al 100%. Noi abbiamo già mandato le percentuali di ragazzi e i relativi orari di entrata e di uscita. Per noi era importante trovare anche alcuni spazi aggiuntivi e li abbiamo avuti grazie al Comune: l’anno prossimo lavoreremo per gruppi disciplinari, con classi che saranno di 22-23 alunni di media».

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