Roberto e Valentina per Micol
La solidarietà diventa contagiosa

Una domenica di novembre Roberto Trapletti di Grone si è alzato di buon mattino, ha preso la macchina e ha guidato fino a Montignoso, in provincia di Massa Carrara, per consegnare ciò che nel corso delle ultime settimane era riuscito a raccogliere tra parenti, amici e colleghi da tutta la Val Cavallina.

Il 17 ottobre scorso, gli era capitato di venire a conoscenza in televisione della storia di Micol, la bambina di soli due anni avuta dalla 21enne Beatrice Landi. La malformazione del gene di Wwox, di cui soffre la bambina, colpisce oggi 20 persone al mondo, Micol sola in Italia, e obbliga a un’assistenza continua: un’attività che da sola assorbe tutte le forze e le risorse della madre single.

«Io e la mia ragazza Valentina avevamo visto la trasmissione e abbiamo preso subito a cuore questa storia – ricostruisce il ragazzo, 25enne addetto alle pompe funebri –. Mi sono perciò messo in contattatto via facebook con la pagina dell’associazione, “Il sorriso negli occhi di Micol”. Sono iniziati gli scambi di messaggi. A un certo punto ho detto che mi sarebbe piaciuto conoscere entrambi di persona e in breve ci siamo dati appuntamento per domenica scorsa».

Ad Montignoso Trapletti ha lasciato numerose confezioni di pannolini e buste con donazioni in denaro: queste e quelle venivano dalla cerchia dei conoscenti che hanno voluto dare il loro contributo e dai volontari della squadra antincendio dell’associazione valcavallinese di «Orobie soccorso».

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