Roghi all’aperto fuori controllo
Da inizio anno bruciati oltre 7 ettari

Da gennaio a inizio marzo 35 segnalazioni al Centro operativo. In azione squadre di volontari in sella a moto da trial e vigili del fuoco.

Dall’inizio dell’anno alla prima decade di marzo al Centro operativo regionale Aib dei vigili del fuoco di Curno sono pervenute 35 segnalazioni per «fuochi di ripulitura» di vegetazione all’aperto e 6 sono diventati incendi. Roghi non vasti (2 a Sorisole, 1 a Gorno, 1 a Sedrina, 1 a Zogno e 1 a Bariano) - per una superficie complessiva di 7,5 ettari che hanno impegnato 15 volontari antincendio boschivo (Aib), 15 vigili del fuoco, 2 carabinieri forestali e 2 elicotteri del Servizio regionale Aib. Particolarmente interessata in questo periodo è stata l’area del Parco dei Colli di Bergamo: i volontari delle Squadre antincendio boschivo del Parco sono accorsi 7 volte per spegnere fuochi, accesi soprattutto di pomeriggio, in diverse località del Parco, sul Monte Bastia, a Villa d’Almé – Sedrina (confine nord-ovest del Parco), al Canto basso (confine nord-est), sul colle della Maresana nei pressi dei ripetitori, ad Azzonica in territorio comunale di Sorisole.

Gli interventi più impegnativi sono stati effettuati il 5 ed il 10 marzo scorso quando in località Corna delle Capre nella Valle del Giongo, a nord di Sorisole, erano state segnalate accensioni di fuoco in aree ristrette ma poi estese. Grazie alla decisione tempestiva del D.o.s. (Direttore operazioni spegnimento) Eugenio Zanchi del Servizio Aib del Parco dei Colli che, non potendo avere a disposizione l’elicottero del Servizio antincendio regionale, ha disposto che i volontari Aib di Sorisole e di Villa d’Almè raggiungessero la zona impervia con le moto da trial e i volontari della squadra di Ranica a piedi. Una manovra decisiva ed efficace: in pochi minuti i volontari, dotati di attrezzatura idonea (soffiatori a spalla), hanno potuto operare sul fronte del fuoco, spegnere le fiamme e bonificare la zona su una superficie di 3.500 metri quadri. Si tratta del terzo incendio in poco più di un anno con probabili origini dolose (saranno i carabinieri forestali di Almenno San Salvatore a svolgere le indagini del caso). Gli operatori ipotizzano che a causare i roghi siano persone che vogliono stanare cinghiali o spingere animali selvatici ( come i caprioli) verso il versante brembano dove è possibile la caccia

Per intervenire tempestivamente in zone impervie sarebbe utile disporre di elicotteri antincendio all’Eliporto Pighèt sul Colle di Ranica (voluto dal compianto Giancarlo Aletti), una postazione ottimale e in zona strategica che dispone una pozza di pescaggio dell’acqua con una riserva di 300.000 litri (finanziata dalla Regione).

Come sempre accade nel periodo tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera, con clima secco e presenza di vento, alcuni svolgono operazioni di ripulitura bruciando dei residui vegetali. Queste operazioni, oltre al rischio di innescare incendi boschivi (reato previsto dal codice penale con risarcimento dei danni che sono notevoli) contribuiscono ad elevare i livelli di smog e sono da evitare.

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