Saldi anticipati e rischio multe
«C’è una legge, va rispettata»

I pre sconti non sono ammessi. Ascom propone sanzioni sino a 4 mila euro per chi sgarra. Confesercenti: materia va rivista.

Archiviati gli acquisti di Natale ora si guarda ai saldi invernali (al via il 4 gennaio, sino al 3 marzo). Nel frattempo c’è chi anticipa le vendite scontate, nonostante la legge lo vieti. Il fenomeno dei pre saldi è diffuso soprattutto nel commercio on line ma ha preso piede anche nei negozi. L’invito a fare compere a prezzi convenienti arriva ai clienti via e- mail, sms o social network e già venerdì 27 dicembre, dopo la pausa di Natale e Santo Stefano, alcuni commercianti hanno anticipato gli sconti. C’è la necessità di guadagnare terreno dopo un calo delle vendite che, in particolare nel settore dell’abbigliamento e delle calzature, si è fatto sentire. Black Friday e commercio elettronico hanno inciso sugli incassi natalizi. E primi dati tenderebbero a confermarlo.

«Rispetto alle vendite dello scorso anno a livello nazionale l’abbigliamento registra un calo tra il 10 e il 12%, le calzature tra il 3 e il 4%. Anche la Lombardia, stando a un primissimo bilancio, ha registrato un calo di vendite consistente» spiega Diego Pedrali, vicepresidente di Federmoda Italia e presidente del Gruppo abbigliamento e calzature di Ascom Bergamo. A penalizzare maggiormente i negozianti sarebberro, oltre al famigerato commercio elettronico, le occasioni di svendite e «special price » troppo splamate nel corso dell’anno. «Non escludo che qualche negoziante anticipi i saldi, vista la competizione serrata – dice Oscar Fusini, direttore di Ascom Confcommercio Bergamo –. D’altronde sono numerosi i consumatori che vogliono anticipare gli acquisti scontati. Si gioca tutto in questo fine settimana, quello successivo sarà già tempo di saldi».

Filippo Caselli, direttore di Confesercenti Bergamo, conferma che «l’abbigliamento è uno dei settori più in difficoltà. Rispetto allo scorso anno a livello nazionale abbiamo previsto un calo delle vendite, vedremo a breve se avevamo ragione. I pre saldi non sono previsti dalla normativa, che obbliga gli operatori a non fare vendite promozionale nei 30 giorni precedenti i saldi. Eppure sono un po’ di anni che alcuni punti vendita, grandi e piccoli, hanno la tendenza ad anticipare. Noi invitiamo a non farlo, i saldi hanno maggiore efficacia se tutti rispettano le regole».

Pedrali si dice convinto che le multe per chi non rispetta le regole vadano aumentate. «Abbiamo proposto alla Conferenza di servizi Stato-Regioni di quadruplicare le sanzioni arrivando sino a 4.000 euro per chi trasgredisce le regole. La nostra idea è di spostare in avanti i saldi di 15 giorni dal prossimo anno e di inasprire le multe per chi anticipa svendite e occasioni tramite e-mail, sms o carte fidaty. Chiediamo anche maggiore collaborazione da parte della polizia annonaria. Dal 4 dicembre non avremmo dovuto vedere le scritte “sconto” o “vendita promozionale” sulle vetrine e invece ci sono cartelli dappertutto. A non rispettare le regole non sono solo gli outlet o le grandi catene commerciali, il fenomeno è trasversale, riguarda anche i negozi più piccoli». Multe più salate per porre un freno? Confesercenti non è d’accordo. «Gli operatori del commercio sono già sotto pressione, non credo sia risposta adeguata – sostiene Caselli –. Piuttosto vanno richiamati a un maggiore rispetto della norma. La materia va rivista, serve una legge quadro nazionale alla quale si uniformino tutte le Regioni e che dia delle regole valide anche per il commercio on line, che sino ad oggi è sfuggito alle regole».

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