Scuola, in arrivo concorso per i precari
Nella Bergamasca opportunità per 5 mila

Procedura riservata a tutti i docenti con 36 mesi di servizio statale negli ultimi otto anni, ma «Salvo intese»: fino alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale potrebbero esserci delle modifiche al testo.

Una possibilità in più per almeno cinquemila precari. Secondo le stime di Cisl Scuola è questo il numero di docenti bergamaschi che potrebbero essere interessati al prossimo concorso per la stabilizzazione del personale docente della scuola secondaria di primo e secondo grado. Merito del decreto scuola (subito ribattezzato «Salvaprecari»), approvato nel corso dell’ultimo Consiglio dei ministri con la formula del «salvo intese».

Se dovesse arrivare intatto alla pubblicazione della Gazzetta Ufficiale (non prima del prossimo 28 agosto), il decreto-legge approvato dai ministri lo scorso martedì significherebbe che presto coloro che hanno maturato, negli ultimi otto anni, almeno 36 mesi di servizio a scuola statale (di cui almeno uno nella classe di concorso prescelta), potrebbero accedere a un Pas (Percorso abilitante speciale) e a un concorso a loro riservato, per entrare in graduatoria e riuscire a ottenere un contratto a tempo indeterminato.

I dati

«Il Salva precari – sottolinea Salvo Inglima, segretario provinciale di Cisl Scuola – prevede la possibilità di garantire una procedura concorsuale riservata a tutti i docenti con 36 mesi in statale nell’ultimo ottennio. Si tratta di una platea di docenti molto ampia, che per quanto riguarda la Bergamasca potrebbe arrivare a interessare almeno cinquemila persone, tra insegnanti della secondaria di primo e secondo grado. Le uniche perplessità che ci rimangono sono quelle relative alla formula con cui questo decreto è tato approvato: “salvo intese” significa che fino alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale potrebbero esserci ritocchi al testo. In particolare sembrerebbe che il Movimento 5 Stelle abbia avanzato alcune perplessità».

I dubbi

Dubbi che riguarderebbero le modalità di selezione: i 5 Stelle avrebbero chiesto infatti un irrigidimento delle prove, sia per quanto riguarda il Pas, con l’ipotesi di uno sbarramento all’inizio del percorso, con prove d’esame simili a quelle che venivano proposte nei «vecchi» Tfa (Tirocini formativi attivi, i percorsi di abilitazione all’insegnamento), sia per quanto riguarda le difficoltà delle prove della procedura di selezione. «Un concorso – dice Loris Renato Colombo, dello Snals Bergamo – è sempre una cosa buona. Speriamo però che in questo caso Stato e commissioni non inciampino negli errori che ormai siamo quasi abituati a vedere in tutte le selezioni. Sicuramente tramite percorsi come questi non si risolve il problema, ma si potrà avere una percentuale inferiore di precariato. Rimaniamo in attesa che vengano banditi anche gli altri concorsi, quelli ordinari».

Il ministro

Il ministro Marco Bussetti ha accolto con soddisfazione l’approvazione. «Il via libera – ha commentato – salvo intese in Consiglio dei Ministri al decreto scuola è un’ottima notizia. È un provvedimento che guarda al bene del sistema di istruzione del Paese. Un atto necessario per garantire la stabilità dell’insegnamento nelle nostre scuole, ridurre il precariato e fornire servizi efficienti agli studenti e alle famiglie. Diamo così seguito agli impegni sottoscritti con il mondo della scuola». Oltre a Pas e concorso riservato, infatti, nel decreto sono contenute anche altre indicazioni relative, per esempio, al trasporto scolastico, alla normativa antincendio, agli acquisti funzionali alle attività di ricerca e alle risorse a sostegno delle attività di ricerca.

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