Scuola, via libera all’intesa
In classe al 50% dal 7 gennaio

In Conferenza Stato-Regioni le linee guida per le superiori. Trasporti già come se il 75% fosse in presenza e orari scaglionati.

L’intesa sulla riapertura delle scuole superiori dal 7 gennaio c’è. Arriva al termine dell’ennesima giornata «pasticciata». Prima che l’accordo tra Regioni, Province e governo venisse raggiunto (con videoconfernza ancora in corso), il premier Giuseppe Conte ha dato l’annuncio nel corso della registrazione della trasmissione «Porta a porta», andata in onda ieri sera. «Dobbiamo riportare la didattica in presenza almeno al 50 per cento per le scuole secondarie superiori e dobbiamo farlo con il massimo della flessibilità», ha dichiarato.

Lezioni al 50%

Una fuga in avanti che ha colto un po’ di sorpresa le Regioni - Lombardia in testa - e Upi, le prime a chiedere con insistenza che il rientro sui banchi in presenza dopo l’Epifania fosse al 50%. «Mentre il Dpcm stabilisce lezioni in presenza al 75%; e anche l’ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza, così come è stata annunciata in videoconferenza, prevede un rientro al 75%, lasciando poi alle Regioni che non si sentono pronte la facoltà di adottarlo al 50%. Dalle Regioni, unitariamente, è invece arrivata l’esplicita richiesta di un ritorno iniziale in presenza al 50%», ricorda l’assessore regionale ai Trasporti Claudia Terzi. Titolare di uno dei settori-chiave per la ripresa in sicurezza.

I trasporti

Il ministro Paola De Micheli (in collegamento con la collega Lucia Azzolina) ha assicurato la copertura dei servizi integrativi con uno stanziamento di 390 milioni di euro. «A livello lombardo – fa il punto l’assessore Terzi – abbiamo stimato indicativamente 130 milioni di euro per i servizi aggiuntivi, tra aumento delle corse del trasporto pubblico e integrazione con i bus privati, nel periodo gennaio-maggio». Il trasporto sarà subito tarato sul 75% del rientro in classe, «perché preferiamo offrire numeri più grandi anche se la domanda sarà più bassa». In pratica l’offerta di corse resterà immutata anche nel caso di lezioni in presenza al 50%. Anche perché la capienza dei mezzi sarà comunque limitata. Viaggeranno al 50% dei posti totali. «In pratica, per un bus urbano, potranno essere occupati tutti i posti seduti e qualcuno in piedi», fa l’esempio l’assessore.

Gli orari

Per evitare assembramenti, sono inoltre confermati gli orari scaglionati di entrata e uscita. Varieranno da provincia a provincia, in base agli accordi presi in ogni Prefettura. Per la Bergamasca sono previste due fasce orarie di ingresso (alle 8 e alle 10) e quattro in uscita (12,13,14 e 15). L’assessore Terzi, avvocato, fa però notare qualche stonatura giuridica del modus operandi: «Non si capisce perché spetti alle Regioni esprimersi su linee guida, che non competono loro, per cambiare il Dpcm». Tutto infatti andrà rimesso in discussione il 15 gennaio, quando scade il decreto, anche in base all’andamento epidemiologico.

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