Scuole, nuove regole in arrivo: al posto delle quarantene scatterà l’autosorveglianza

Coronavirus, questa una delle novità annunciate dal Governo per i casi di positività in cui è prevista la Dad. Dopo l’anticipazione del sottosegretario alla Salute, una circolare con i dettagli è attesa per le prossime ore.

La parola chiave è quella più attesa: semplificazione. Se sarà effettivamente così, però, lo si scoprirà solo alla prova dei fatti. Intanto una nuova circolare sulla gestione del contagio a scuola è in arrivo, probabilmente per la giornata di oggi, con un primo chiarimento: «Nei casi di positività che fanno scattare la Dad - ha anticipato ieri Andrea Costa, sottosegretario alla Salute, intervenuto a Radio 24 -, i ragazzi si intendono in autosorveglianza e non più in quarantena». Una formula, tuttavia, che dovrà essere dettagliata meglio attraverso la circolare confezionata dal ministero dell’Istruzione. Entro l’inizio della prossima settimana si dovrebbe poi aggiungere un ulteriore tassello, cioè la conferma sul fatto che per il ritorno in classe di guariti e vaccinati - nelle medie e nelle superiori in particolare - servirà solo il tampone negativo e non il certificato medico.

Tempi più lunghi, invece, per una delle svolte più attese, cioè la possibilità di evitare la Dad per gli studenti vaccinati: «Per queste misure serve modificare dei Dpcm, e quindi serve un Consiglio dei ministri che potrebbe arrivare dopo il voto per il Quirinale, all’inizio della settimana prossima», ha osservato Costa. Allo studio, tra l’altro, c’è la possibilità di eliminare il tampone per gli studenti vaccinati in regime di autosorveglianza e senza sintomi. La sintesi, in sostanza, è che ancora per qualche giorno (se non per una settimana almeno) ci si dovrà districare in una selva normativa intricatissima, con progressive limature in senso semplificativo.

Il tema impatta fortemente sulla vita del mondo-scuola, se è vero che quasi una classe su tre in Bergamasca si trova a fare i conti con quarantene o autosorveglianza, mentre gli studenti in isolamento sono oltre 18mila. Il carico di lavoro sulle scuole è fortissimo. «Facciamo ovviamente tutto il possibile, non solo come dirigenti scolastici ma anche come referenti Covid, che a seconda delle scuole sono collaboratori del dirigente o assistenti amministrativi – spiega Gloria Farisè, dirigente del liceo Falcone e presidente della sezione bergamasca dell’Associazione nazionale presidi -, e molte volte ci sostituiamo all’Ats perché le famiglie ci chiedono informazioni e facciamo attività di sportello. In una fase emergenziale noi dirigenti ci adoperiamo per il bene della comunità che dirigiamo, ma non è sicuramente il compito che abbiamo pensato di fare: siamo in un’ottica collaborativa, gradiremmo però non trovarci in un’ottica “sostitutiva”. Spero ci arrivino chiarimenti e miglioramenti per il tracciamento e il lavoro che la scuola deve fare: tutti auspichiamo semplificazioni nelle procedure».

«Il momento è complicato», conferma Claudio Ghilardi, dirigente del Turoldo di Zogno e vicepresidente provinciale dell’Associazione nazionale presidi, «non solo perché le procedure sono complesse, ma anche perché a volte le indicazioni che vengono date dalle autorità sanitarie e dell’istruzione confondono le idee, se non sono addirittura in contraddizione». Così, per i dirigenti «il problema è duplice: da un lato ci troviamo a capire come devono funzionare le regole, con casi specifici ancora più complessi della regola generale. E poi c’è da far capire alle famiglie queste regole: quando si danno informazioni, non si può essere troppo semplicistici ma nemmeno troppo complicati – aggiunge Ghilardi -. Mi auguro che si semplifichino le norme, cioè si tolgano dei paletti. Uno dei temi è il problema del rientro: in alcuni casi si richiede solo il tampone negativo, in altri il tampone più il certificato del medico, altre volte niente…».

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