«Si viaggia su pullman troppo carichi»
La denuncia degli studenti pendolari

Il problema emerge nelle 1.200 segnalazioni raccolte dal Comitato «Vado a Scuola Sicuro». Tra le linee più criticate quelle dell’Albarotto di Trescore. Si sottolinea il nodo degli orari di ingresso e uscite.

In ognuna delle oltre 1.200 segnalazioni raccolte dal Comitato «Vado a Scuola Sicuro» la parola chiave che torna è sempre una soltanto: affollamento. Nonostante gli orari delle lezioni sfasati, gli incontri tra scuole, aziende e agenzia del Trasporto Pubblico Locale per organizzare turni e corse, e la buona volontà di tutti, il problema principale dell’inizio dell’anno scolastico 2020/2021, a un mese esatto dall’inizio delle lezioni, è sempre quello dell’affollamento dei mezzi.

«La maggior parte delle segnalazioni che abbiamo raccolto - spiega Marilisa Zappella, presidente del CoorCoGe, il Coordinamento dei Comitati Genitori Scuole - riguardano proprio la percezione, da parte dei ragazzi, dell’affollamento dei mezzi, che, secondo molti di loro, sarebbero carichi ben oltre l’80% consentito dalle attuali norme. Le aziende però ci dicono che questa norma viene sempre rispettata, mentre le segnalazioni continuano ad arrivare. Una delle aree in cui le segnalazioni di questo tipo sono più insistenti è quella dell’Albarotto di

Trescore (il polo scolastico che comprende gli istituti Lotto e Federici, ndr)».

Gli orari scolastici

Il problema del sovraffollamento sui mezzi di trasporto pubblici nascerebbe, secondo il comitato, anche dall’organizzazione di alcuni orari scolastici.

«Ci sono alcune scuole - continua - che hanno previsto un ingresso anche alle 9 di mattina, in aggiunta di quelli delle 8 e delle 10 o in sostituzione di uno dei due orari. Ma per questa fascia oraria non è possibile organizzare un trasporto dedicato, quindi i ragazzi partono presto con il rischio di rimanere un’ora in giro ad aspettare l’inizio delle lezioni, con tutto quello che ne consegue. In questo modo però si sposta il peso del trasporto sulla fascia oraria delle 8».

Zone periferiche

E se le segnalazioni sul polo di Zogno sono molte meno rispetto a quelle raccolte inizio anno scolastico, un altro nodo cruciale è quello relativo alle zone periferiche. «E per zone periferiche - aggiunge - intendiamo quelle delle valli, ma anche l’area di Treviglio, che di per sé non sarebbe periferica. Il problema in questo caso è che le scuole di questo polo sono servite anche da aziende che afferiscono ad Agenzie TPL di altre province, in particolare da quelle della zona di Lodi, con cui l’organizzazione non è semplice. Per il resto le corse della Val Seriana sono ancora cariche, mancano coincidenze, in particolare sulla tratta Clusone - Valgoglio; altre situazioni si stanno aggiustando. Uno dei problemi principali è quello che riguarda il tardo pomeriggio: tanti ragazzi, che abitano nelle zone più lontane dalle scuole, fanno fatica ad arrivare a casa, soprattutto se frequentano scuole che non si trovano nello stesso ambito scolastico di residenza. In questi giorni si sta mettendo a punto il sistema, perché solo ora stanno arrivando tutti gli orari definitivi. Ora bisogna fare il lavoro definitivo, certosino, per capire cosa spostare e dove».

Il Comitato, dopo aver concluso il monitoraggio nella giornata del 15 ottobre, incontrerà (virtualmente) il 21 Emilio Grassi, direttore dell’Agenzia TPL di Bergamo, con cui verrà condivisa l’analisi delle segnalazioni degli studenti. «Dobbiamo dire che le aziende - conclude Zappella -, quando ricevono segnalazioni circostanziate, rispondono sempre e cercano di sistemare le situazioni. Ora vediamo che succede con gli orari definitivi: tra i ragazzi c’è tanta rassegnazione, ora speriamo che verranno trovate anche alcune soluzioni».

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