Sicurezza, più telecamere a Bergamo
Gandi: e a breve 20 nuovi agenti

Gandi: il Covid ha allungato l’iter. Il problema dei monopattini. «Viale Papa Giovanni XXIII è peggiorato, ma no a strumentalizzazioni».

Le scuole che riaprono, più traffico sulle strade (compresa la new entry, da gestire, dei monopattini), e alcuni appuntamenti extra (come i test universitari al Lazzaretto e il Referendum). Sarà un autunno caldo anche sul fronte della Sicurezza e l’assessore Sergio Gandi - già chiamato in causa in questi giorni per alcune situazioni «borderline» in centro - sta cercando di non farsi trovare impreparato, dribblando gli attacchi della Lega e dei neonati Comitati di cittadini e negozianti.

«Intanto – dice – daremo un bel rinforzo al personale, poi passeremo alla parte della tecnologia». Il riferimento è all’assunzione di 20 nuovi agenti della polizia locale (la prova orale di lunedì scorso era per 26 posti, ma sei sono destinati a Cremona, l’esame era accorpato), che si aggiungeranno a 2-3 ufficiali, già selezionati dalle liste del Comune di Brembate e con spostamenti interni. Con diverse competenze che tornano sotto l’«ala» del Comando presieduto da Gabriella Messina, dopo la «dipartita» di Virgilio Appiani (già dirigente dell’area Sicurezza urbana) verso Brescia. Poi (ma sui tempi non ci sbilancia) si passerà all’ampliamento del sistema di videosorveglianza cittadino.

Autunno caldo

«Con il concorso per le nuove assunzioni siamo in ritardo di sei mesi, perché le selezioni sono state sospese per il Covid – ammette Gandi –, ma appena avremo le dotazioni i nuovi agenti potranno entrare in servizio, contiamo entro le prossime settimane».

Anche perché i fronti di settembre sono molti. L’assessore snocciola le priorità: «Ci sono i test dell’Università al Lazzaretto da gestire per il rispetto delle norme anti Covid; idem con le scuole, andrà presidiata la riapertura del sottopasso di via Gavazzeni, che alla mattina sarà a senso unico; senza contare il controllo delle Ztl e, il 20 e 21 settembre, le operazioni per il Referendum costituzionale».

Il centro

Insomma gli impegni immediati non sono pochi. E si aggiungono alle situazioni di ordine pubblico un po’ sfuggite di mano in centro in queste ultime settimane. «Qualche problema la città ce l’ha – ammette Gandi – ma non tutto il centro è uguale, ci sono situazioni molto diverse. L’altra sera ho mandato alla Giunta una foto di piazza Pontida, davvero bella». Peccato che poi ci siano le «zone rosse» croniche: la stazione, dei treni e delle Autolinee, via Paglia e via Bonomelli.

«Poi effettivamente negli ultimi tempi è un po’ peggiorato viale Papa Giovanni XXIII, per la diminuzione dei turisti e la chiusura di alcuni locali – l’assessore traccia il quadro –. Il problema non va sottovalutato: ci sono spacciatori di strada e senza fissa dimora. Ma bisogna dargli la giusta dimensione. Certe enfatizzazioni fanno pensare a qualche strumentalizzazione politica».

Gandi, però, non si sottrae al confronto e recentemente ha incontrato alcuni esponenti del neonato Comitato BergamoCentro, presieduto da Gianmarco Passirani, che ha documentato anche con foto il crescente degrado di luglio e agosto fuori dalle case e dai negozi del centro. Per la galleria Fanzago, Gandi è tornato a proporre i cancelli per chiudere il tunnel nelle ore notturne. Per viale Papa Giovanni XXIII, grazie anche ai nuovi rinforzi, non esclude un presidio di polizia locale.

I nuovi mezzi

A dare del filo da torcere, però, ci sono anche i nuovi mezzi «green». «C’è il flagello delle bici e dei monopattini sui marciapiedi, le segnalazioni piovono da ogni quartiere», riporta Gandi. Per fermare il malcostume è pronta una campagna di comunicazione. Intanto c’è chi fa da sé. In via Paglia, un locale ha messo due sedie sul marciapiede con un messaggio eloquente: «È un passaggio pedonale. Bici e monopattini sono vietati.

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