Soglia critica 15 gradi:«Fa caldo sul Serio»
Le specie fluviali a rischio di estinzione

Uno studio di Politecnico e Bicocca: «Acque ferme e non fresche un pericolo per le trote. Modificare la gestione idrica».

Il riscaldamento del globo non ha niente a che fare con il tempo meteorologico locale. Può esserci freddo e neve, come nella Bergamasca in questi giorni, mentre nello stesso momento, in Australia, si sta registrando un’ondata di calore senza precedenti. «Fa caldo sul Serio: l’aumento della temperatura nei fiumi alpini è un rischio per gli ecosistemi» è il titolo, accademico ma già con una risonanza giornalistica, di una ricerca del «Climate-Lab» del Politecnico di Milano in collaborazione con l’Università Bicocca. Nel supplemento «eco.bergamo», in uscita gratis domani con L’Eco, ne parliamo con il professor Daniele Bocchiola, docente del Politecnico al dipartimento di Ingegneria civile e ambientale. «Lo studio sul Serio nasce dall’attività del Climate-Lab, il laboratorio interdipartimentale sui cambiamenti climatici del Politecnico. La ricerca è in collaborazione con gli idrobiologi della Bicocca, perché ha un aspetto di ingegneria dell’acqua e uno biologico».

Il riscaldamento dell’acqua e le conseguenze sulla fauna ittica sono un aspetto dei cambiamenti climatici finora pressoché inedito sui giornali. Le ricerche in materia sono poche. «Cerchiamo di capire come il regime fluviale sia influenzato – spiega il professor Bocchiola – dal clima e dagli eventi estremi della meteorologia: i periodi lunghi di secca con poca acqua e le precipitazioni brevi ma molto forti con eventi di piena, anche pericolosi. Ipotizziamo le variazioni nei prossimi decenni secondo gli scenari di riferimento dell’Ipcc, il Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico». Per gli ecosistemi fluviali incidono sia la temperatura, sia la disponibilità di acqua negli alvei. La trota fario, una delle più presenti nel bacino seriano, ha bisogno di flussi primaverili mediamente sostenuti, moderati d’inverno e regimi termici sostenibili. Aumentando le temperature dell’aria, come sta avvenendo e succederà nel futuro, è ovvio che crescano anche quelle dell’acqua.

Un incremento delle temperature nei torrenti e fiumi alpini mette a rischio le specie più delicate, soprattutto i salmonidi. Malattie specifiche possono essere collegate alle alte temperature. Nelle Alpi europee si sta diffondendo rapidamente la malattia proliferativa renale, nota come Pkd, innescata da parassiti presenti nei macro-invertebrati predati dai salmonidi e caratterizzata da un anomalo ingrossamento del rene e della milza, spesso mortale per il pesce. La soglia critica per l’acqua è intorno ai 15 gradi. Quando è superata per periodi lunghi, cresce la possibilità di diffusione della Pkd. «Acque ferme e calde – conclude Bocchiola – non sono un buon habitat. Se la temperatura supera i 20 gradi per sei, sette giorni, le trote muoiono, perché faticano a respirare. Il Serio è molto regolato e utilizzato: bisognerà cambiare la gestione idrica».

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