Sul volo dall’India a Orio 6 positivi, a breve si saprà se è variante indiana

I 146 a bordo, tra passeggeri e personale, in isolamento 10 giorni nei Covid Hotel di Bergamo e Cologno. Tutti sottoposti a tampone rapido dopo l’atterraggio allo scalo.

Sei positivi. Se alla variante indiana o meno si saprà molto a breve. Nell’attesa ci sono 146 persone in isolamento per 10 giorni nei due Covid hotel individuati nella Bergamasca, alla Muratella di Cologno al Serio e al Mercure di Bergamo, come previsto dall’ultima ordinanza anti Covid. Questo il primo bilancio del volo da Amritsar, nello stato indiano del Punjab, ad Orio al Serio atterrato lunedì 3 maggio alle 19,12 con a bordo 129 passeggeri (compresi due bambini) e 17 membri dell’equipaggio della compagnia HiFly. Massimo Giupponi, direttore generale dell’Ats, rimanda il bilancio a martedì 4 maggio: «Per il momento prendo atto che la macchina ha funzionato bene. Non ci sono stati problemi, tutti gli occupanti dell’aereo hanno raggiunto in tarda serata gli alberghi dove effettueranno il periodo d’isolamento». Martedì 4 maggio l’Ats dovrebbe scegliere il laboratorio dove verrà effettuato il sequenziamento dei tamponi positivi: probabilmente tra martedì e mercoledì si potrà avere il responso sulla natura della variante. Nota bene, chi si è imbarcato in India nella mattinata di lunedì diretto a Orio l’ha fatto sulla scorta di una certificazione di test molecolare o antigenico negativo effettuato nelle 72 ore precedenti. Quindi qualcosa non quadra molto, così di primo acchito.

I 6 passeggeri risultati positivi sono stati portati alla Muratella dove soggiorneranno in un’apposita sezione dell’albergo. Insieme a loro un’altra cinquantina di persone risultate invece negative. La restante parte del gruppo, quella maggioritaria è stata invece portata al Mercure di viale Papa Giovanni XXIII a Bergamo: il primo blocco con 25 persone trasportate su un pulmino da 20 posti e uno da 5, più un altro mezzo per i bagagli è arrivato intorno alle 22 scortato dalla polizia. Da lì in tarda serata tutti hanno raggiunto le proprie destinazioni dove rimarranno per 10 giorni, al termine dei quali saranno sottoposti a un ulteriore test antigenico dopo quello fatto al loro arrivo in Italia.

I 129 passeggeri sono tutti cittadini italiani (alcuni con doppio passaporto), per questo motivo dopo il giro di vite delle ultime ordinanze del ministro Speranza hanno potuto rientrare nel Paese, seguendo procedure molto rigide.

La macchina organizzativa

L’Airbus A330 ha toccato terra con una ventina di minuti d’anticipo rispetto all’orario d’arrivo previsto per le 19,30. È stato fatto sostare nella piazzola 106, all’estremità ovest della pista: a terra ad attenderli personale Sacbo e delle ditte di handling bardati di tutto punto con dispositivi di sicurezza che nell’ultimo anno sono purtroppo diventati familiari. I passeggeri sono stati fatti scendere a scaglioni per evitare assembramenti e trasportati al lato opposto dell’aerostazione nella nuova area extra-Schengen tra i gate B6 e B8 per il controllo dei passaporti, l’accettazione e la somministrazione del test Covid rapido effettuato dal personale del Policlinico San Pietro (con tre linee a disposizione) e coordinata da Ats. Il responso è arrivato nel giro di 15 minuti, ma la procedura si è chiaramente protratta per ore visto il numero dei passeggeri. Al termine hanno potuto recuperare i propri bagagli , allineati nel frattempo all’esterno, e raggiungere sui mezzi indicati la propria destinazione.

Nell’area arrivi dell’aerostazione ad attenderli c’erano parenti provenienti da diverse città (i passeggeri risiedono in tutto il Nord Italia), in molti convinti della possibilità di poter fare la quarantena nelle proprie abitazioni, come prevedeva la precedente normativa. In diversi hanno raccontato come questa eventualità fosse stata espressamente indicata ai loro congiunti al momento della partenza dall’India. Fondamentale l’apporto della Croce Rossa, presente in forze in aeroporto con una settantina di volontari da tutta la Lombardia, con in testa i Comitati di Bergamo e Bergamo hinterland. In tutto più di 30 mezzi, tra cui 2 di biocontenimento per i positivi, 15 pulmini, 8 furgoni per le valigie e 7 mezzi di supporto e coordinamento. La Croce Rossa si è occupata anche di fornire gli indumenti di biocontenimento laddove necessari. Ai loro volontari il compito di gestire le ultime fasi della procedura, quella del raggruppamento e del trasporto dei passeggeri nei Covid Hotel in condizioni di massima sicurezza.

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