Supplenti, le graduatorie online
Ma i sindacati: «Si rischia il caos»

Scuola, il nuovo sistema sarà totalmente digitalizzato. Preoccupati i sindacati: «Ci sarà una corsa a presentare le domande e il rischio è di sforare i tempi a settembre»

Nuovi metodi di reclutamento che permetteranno di snellire le procedure, ma che, inevitabilmente, portano in dote anche incertezze e preoccupazioni: quelle dei sindacati della scuola, che pur riconoscendo la validità della digitalizzazione delle assunzioni dei supplenti, sono in attesa di delucidazioni circa i tempi e le modalità di un sistema ancora tutto da sperimentare.

La novità delle GPS, le Graduatorie Provinciali per le Supplenze, che a partire da quest’anno sostituiranno le Graduatorie a Esaurimento e le Graduatorie d’Istituto, dovrebbe partire a breve, ma nemmeno gli addetti ai lavori conoscono modi e tempi di presentazione delle domande. «L’ordinanza che regola la procedura – dice Salvo Inglima, segretario provinciale Cisl Scuola – è di pochi giorni fa e presenta un sistema completamente nuovo: le GPS andranno a sostituire le graduatorie provinciali cartacee, il che è positivo. Quello che ci preoccupa però sono i tempi: ci sarà una finestra temporale per immettere le domande di inserimento in graduatoria, ma sappiamo che in tutto il Paese ci sarà una corsa a presentare queste nuove domande. Non sappiamo se le procedure verranno concluse per settembre».

Il nuovo sistema di Graduatorie, completamente digitalizzato, permetterà il calcolo automatico del punteggio di inserimento e segnalerà anche le posizioni utili, se i docenti saranno già occupati o si potrà immediatamente procedere alla nomina. «In linea teorica – aggiunge - un modo più snello di individuare i supplenti, ma la procedura è nuova, i numeri degli interessati enormi, i tempi incerti. Il sistema non è mai stato sperimentato: reggerà? Le GPS avranno due fasce, la prima per gli abilitati (vincitori di concorso, laureati in Scienze della Formazione Primaria oppure laureati in possesso di Siss o di Tfa), la seconda per i soli laureati in discipline specifiche che hanno anche acquisito i 24 Crediti universitari aggiuntivi nelle discipline pedagogiche. Ci sarà anche una fascia specifica per il sostegno. Nella seconda fascia verranno anche iscritti i non ancora laureati in Scienze della Formazione Primaria».

Un tema, quello degli studenti di Scienze della Formazione Primaria non ancora laureati, che ha fatto molto discutere negli ultimi giorni e sul quale si è espressa anche la Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina. «Sull’assegnazione delle supplenze – ha detto ieri la Ministra - qualcuno vuole far credere che daremo le cattedre a chi non sa insegnare e non ha titolo a farlo. Niente di più falso. Voglio rassicurare tutti, soprattutto le famiglie: stiamo facendo l’esatto contrario. Fino a oggi accadeva che le supplenze potessero andare a chiunque, anche a chi non era minimamente formato, attraverso le cosiddette Mad, le messe a disposizione. Si presentava un curriculum a scuola e avveniva la chiamata. Stiamo cambiando sistema. Per infanzia e primaria i contratti a tempo determinato, perché di questo stiamo parlando, andranno prima a chi è abilitato, e dopo, in subordine, a chi si sta laureando in Scienze della formazione primaria».

Un tema percepito come positivo anche dai sindacati: «Non abbiamo sufficienti titolati per coprire tutti i posti a disposizione – dice Elena Bernardini, di Flc Cgil -, tanto che le scuole solitamente da ottobre assumono persone senza titolo specifico. Siccome Scienze della Formazione Primaria funziona bene e dà una preparazione specifica all’insegnamento è una buona possibilità quella di affidarsi anche a questi ragazzi, che dovranno comunque avere un determinato numero di crediti. Verranno inseriti in coda, ma meglio loro piuttosto che lasciare assunzioni selvagge attraverso le Mad, che sono poco controllate». In generale, secondo Bernardini, le nuove GPS saranno «positive anche perché sgraveranno le segreterie delle singole scuole da procedimenti complessi che impegnavano tempo e risorse».

«Va bene semplificare – sintetizza Loris Renato Colombo, dello Snals di Bergamo - e vanno bene due anni di graduatoria per il riallineamento. Il problema sarà la complessità delle procedure e i tempi di presentazione».

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