Test rapidi, Regione ne acquista 1,2 milioni
Si faranno a scuola, risultati in 15 minuti

La gara si chiuderà il 28 ottobre e il Pirellone ha già stanziato 13,8 milioni. Il piano in fase di studio; sarà comunque un tampone nasofaringeo, ma con referti più rapidi.

C’è da tenere duro ancora un mese. Abbondante. La gara indetta da Regione Lombardia per avere a disposizione 1.2 milioni di tamponi rapidi dedicati alle scuole si chiude il 28 ottobre. Poi, salvo ripensamenti, gli istituti scolastici lombardi e bergamaschi potranno contare su tamponi rapidi per gli studenti con sintomi sospetti: il Pirellone sta ancora mettendo a punto il piano operativo, ma stando alle prime informazioni sembra che Regione voglia disporre l’effettuazione dei test direttamente a scuola, alla presenza di un medico o infermiere, così come succede nel Lazio.

Senza che gli alunni si rechino negli ospedali o nei punti allestiti per i tamponi drive through. Quel che è certo è che la gara, confezionata insieme ad altre cinque regioni italiane fra cui il Veneto, prevede l’acquisto di 1.2 milioni di tamponi rapidi per la Lombardia, con un investimento regionale previsto di 13 milioni e 800 mila euro. Nello specifico si tratta di test antigenici: a differenza dei tamponi classici questi test non vanno alla ricerca dell’acido nucleico (Rna) bensì cercano soltanto una parte del virus, le sue proteine: l’antigene, appunto. Dal punto di vista dell’esecuzione, invece, nessuna differenza: l’operatore sanitario utilizza ancora il bastoncino per ottenere un campione nasofaringeo. Ben diversa la procedura per ottenere il referto. Senza aver bisogno di macchinari o tecnici di laboratorio, il campione viene semplicemente inserito in un dispositivo grande suppergiù quanto una carta di credito: e, come succede per i test di gravidanza, se la colorazione della striscia presente nel dispositivo cambia significa che sono state rilevate le proteine del virus, e che quindi c’è un’infezione in corso. Una procedura snella, facilmente eseguibile ovunque.

Il vantaggio dell’utilizzo dei tamponi rapidi sta naturalmente nella velocità del responso: l’esito si ottiene nel giro di pochi minuti, all’incirca un quarto d’ora. E anche nel costo: il test rapido è molto più economico del classico tampone nasofaringeo. Per contro, sembra che la sensibilità dei test antigenici sia leggermente inferiore a quella dei tamponi tradizionali. A detta degli esperti, a seconda del test scelto, il livello di accuratezza nell’intercettare tutti i casi di positività può ridursi di una percntuale compresa tra il 5 e il 15%.

Genitori, personale scolastico e pediatri sono in trepidante attesa: poter contare su test che garantiscano il risultato nel giro di un quarto d’ora significherebbe avere un’arma in più per evitare allarmi, isolamenti e tensioni inutili, soprattutto in previsione della stagione influenzale ormai dietro l’angolo. Due settimane dopo la prima campanella, i pediatri bergamaschi sono già presi d’assalto da telefonate di genitori allarmati: essendo i sintomi da patologie respiratorie facilmente sovrapponibili a quelli dell’infezione da Sars-CoV-2, il rischio di contattare il pediatra a ogni raffreddore è decisamente concreto. I tamponi rapidi rappresentano dunque una manna dal cielo.

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