Un’estate con i pastori in alpeggio
Giovani volontari da tutta Italia

Per il «Progetto Pasturs» 50 giovani sono saliti in alpeggio. Il racconto in un video documentario.

Con l’estate ormai alle spalle anche per «Progetto Pasturs» è tempo di bilanci. L’iniziativa è nata nel 2016 con l’obiettivo di far scoprire ai giovani il valore dell’alpeggio e migliorare la convivenza tra pastori e grandi predatori, come lupo e orso, mitigando il rischio di predazioni sul bestiame domestico. Il progetto prevedeva l’affiancamento di alcuni volontari ai pastori che salgono in uno dei nove alpeggi che vi hanno aderito; Alpe Manina, Flesio, Grabiasca, Cardeto, Vodala, Fontana Mora, Neel, Zo e Venano sono stati «invasi» da 7.280 ovini di razza «pecora bergamasca», 313 caprini, 284 bovini e 72 equini.

«Malgrado la raccolta di adesioni sia iniziata solo a maggio inoltrato - dice la referente Chiara Crotti - sono arrivate oltre 200 richieste e, nostro malgrado, per ragioni logistiche abbiamo potuto accettarne solo una cinquantina; molti provenivano dalla provincia di Bergamo, altri da Trentino, Toscana, Emilia Romagna e anche Lazio. I partecipanti, in prevalenza studenti universitari, hanno poi seguito un corso tenuto da esperti del progetto. Si è parlato di biodiversità, dei grandi carnivori, della pratica zootecnica in montagna, dell’allestimento dei recinti elettrificati, della sorveglianza delle greggi e delle altre attività che i pastori svolgono giornalmente in quota».

A inizio luglio ha invece preso il via la fase pratica con i ragazzi che hanno iniziato a salire nei vari alpeggi per un periodo che poteva variare da una settimana a due mesi. Le sveglie all’alba, la rinuncia alle comodità giornaliere, i possibili temporali in alpeggio seguiti da improvvisi cali delle temperature sono tutti elementi che non hanno scoraggiato coloro i quali avevano già vissuto l’esperienza lo scorso anno ed hanno deciso di tornarvi. «Il progetto ormai collaudato – conclude Crotti – è stato reso possibile grazie alla collaborazione tra Cooperativa Eliante Onlus, Parco delle Orobie Bergamasche, Wwf Bergamo -Brescia e Coldiretti Bergamo, supportati da Regione Lombardia e dal progetto Life Natura che Vale. Preziosa oltretutto la collaborazione di Almo Nature/Fondazione Capellino che ha contribuito alla gestione dei cani da guardiania donando circa 3 tonnellate di cibo per cani». Un video documentario, che racconterà la vita in alpeggio, sarà presentato alle 21 di sabato 1 dicembre al Palamonti di Bergamo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA