
Cronaca
Mercoledì 23 Luglio 2025
Vacanze «strane» a Palermo, i ragazzi di Bergamo «sfidano» la mafia
L’ESPERIENZA. Un gruppo di adolescenti di Colognola e del Villaggio tra i luoghi simbolo delle stragi mafiose per scoprire che fare memoria è già un atto di giustizia.

È stata una convivenza molto singolare quella vissuta a Palermo da 16 adolescenti, per lo più animatori dei Cre del Villaggio degli Sposi e di Colognola: dal 15 al 19 luglio hanno sostato sui luoghi della Memoria delle stragi di Capaci (23 maggio 1992) e di via D’Amelio (19 luglio 1992). Strana estate, però, ricordare il martirio dei magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e di don Pino Puglisi, parroco del Brancaccio. Ma che vacanza è «sprecare» dei giorni celebrando i morti ammazzati dalla mafia? Un autista del servizio di trasporto pubblico, la sera dell’anniversario della strage di via D’Amelio, mentre ci accompagnava con l’autobus alla veglia ci incoraggiava: «Fate bene a portare qui i ragazzi». Fare memoria non è tempo buttato via, ma è già un atto di giustizia. Alla fine, è questo il senso di questa inedita avventura siciliana.
Una compagnia di matti
Quelle palermitane sono state giornate dense di incontri (ovviamente non sono mancati i tuffi rigeneranti nel mare di Mondello o Cefalù, e nemmeno il giro per i mercati storici di Ballarò, Campo, etc.). Tutti gli amici che ci hanno intrattenuto insistono sulla medesima convinzione: Palermo non è solo mafia, la città ha anche un’altra narrazione di sé. Ci dimentichiamo dell’enorme patrimonio artistico della città, decidendo di concentrarci soltanto sull’ascolto di alcuni testimoni di giustizia, autentici costruttori di ponti di legalità, rabberciatori di tessuti sociali innamorati della propria terra, gente che osa scommettere sul futuro. Nonostante tutto. Insomma, una compagnia di matti perdenti!

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