Vaccinazioni antinfluenzali
Da Aler 14 postazioni in città

A Bergamo l’azienda per l’edilizia residenziale regionale ha raccolto l’appello lanciato dall’Agenzia per la tutela della salute per reperire sedi alternative.

Ats chiama, Aler risponde. A Bergamo l’azienda per l’edilizia residenziale regionale ha prontamente raccolto l’appello lanciato dall’Agenzia per la tutela della salute per reperire sedi alternative ad uso dei 256 medici di famiglia impossibilitati a fare (dalla metà di questo mese) le vaccinazioni antinfluenzali nei propri studi nel rispetto delle norme di distanziamento anti Covid.

La sinergia, per cui si è mosso in prima istanza il consigliere regionale Paolo Franco raccogliendo la disponibilità del presidente di Aler Bergamo, Fabio Danesi, ha portato in dote «un totale di 14 postazioni in città – spiega lo stesso Danesi, al termine dell’incontro avuto ieri mattina con il direttore generale di Ats Bergamo, Massimo Giupponi, nella sede dell’Agenzia in via Gallicciolli –, di cui due immediate (all’interno di un negozio sfitto in via Rovelli 36), mentre le altre 12 “di riserva”, da attivarsi in caso necessità, entrambe al Monterosso: sei in un ex negozio sfitto in via Galilei 17/a, le altre sei nei locali, anch’essi sfitti, che ospitavano una banca in viale Giulio Cesare 65/69». «Ringrazio il presidente Danesi per aver prontamente risposto al nostro appello – rimarca Giupponi –. Fa piacere che si realizzi a Bergamo la prima collaborazione in Lombardia tra Ats e Aler per concordare l’utilizzo di spazi sfitti per la campagna antinfluenzale. Sono certo che il lavoro condiviso portato avanti dalle nostre due realtà porterà ad altre collaborazioni future, a tutto beneficio della collettività». Danesi concorda e rilancia. «La sinergia tra realtà come Aler e Ats che operano nel pubblico – sottolinea – è fondamentale per consentire agli operatori di lavorare al meglio e per trovare soluzioni utili ai cittadini. Lo è ancor di più quando si trattano i temi della salute, coinvolgendo, come in questo caso, decine di migliaia di persone, tra bambini e over 65 anni». Per il momento la disponibilità si concentra in città. Non si esclude, dopo una verifica complessiva su base provinciale, che si possano trovare in futuro nella Bergamasca altri locali.

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