Vaccini, i medici di base in prima linea: «400 mila somministrazioni in sei mesi»

Il contributo dei 380 camici bianchi della medicina territoriale nella campagna è stato fondamentale. Marinoni: «Presenza costante negli hub, resteremo in campo». Il ruolo della cooperativa Iml: 100 mila dosi inoculate.

In trincea ci stanno sin dall’inizio. Da quando il virus comparve sospetto e «innominato», prima ancora che l’emergenza diventasse ufficiale, e sino a oggi col vaccino a rischiarare il buio della notte pandemica, il ruolo dei medici di base è stato e resta decisivo. Lo si misura anche nei numeri, il loro contributo vale circa un quarto delle somministrazioni vaccinali fin qui eseguite in tutta la Bergamasca: su quasi 1,6 milioni di dosi fin qui impiegate in provincia di Bergamo, circa 400 mila sono state inoculate proprio dai medici di base negli ultimi sei mesi, di cui circa 100 mila nei centri che fanno capo alla cooperativa Iml, che ha dato vita ad Albino al primo hub interamente gestito da medici di base . E su circa 660 camici bianchi della medicina territoriale, quelli in servizio per le vaccinazioni sono stati circa 380, il 57%; nei primi mesi della campagna, tra l’altro, 300 medici di medicina generale hanno garantito la vaccinazione domiciliare di oltre 6 mila «allettati».

E se la «macchina» per gestire la terza dose verterà in modo particolare proprio sui medici di base (oltre che sulle farmacie), così come annunciato a livello governativo e regionale, i dati certificano che già per le prime due inoculazioni questi camici bianchi si sono rivelatiti preziosi.

«È stato dato un contributo importante, in più ambiti – sottolinea Guido Marinoni, presidente dell’Ordine dei medici di Bergamo -. Oltre alle vaccinazioni gestite direttamente tramite Iml, i medici di base hanno sin dall’inizio garantito una presenza costante e fondamentale negli hub che fanno capo agli ospedali. Senza dimenticare l’impegno per le vaccinazioni domiciliari per le persone allettate e più fragili». Per la terza dose, i medici non «entreranno» in campo: ci «rimarranno», ecco la definizione corretta, perché in campo appunto già ci sono: «Alcuni annunci a livello nazionale sembrano dare l’impressione di un coinvolgimento solo dai prossimi mesi, in realtà è sempre stato così – rimarca Marinoni - . Vedremo quali modalità organizzative poi saranno individuate». Proprio in questi giorni, tra l’altro, l’Ats sta tirando le somme dell’impegno fin qui convogliato dai medici di base per le somministrazioni, al fine di pagare i primi mesi di servizio.

Il traguardo della Iml

E sempre in questi giorni, la cooperativa Iml – acronimo di Iniziativa medica lombarda, con sede a Bergamo, che aggrega oltre 700 medici di medicina generale – taglierà il traguardo delle 100 mila inoculazioni tra l’hub di Albino (96-97 mila somministrazioni), quello di Mapello (duemila circa, qui è operativa da fine agosto quando è subentrata agli Istituti ospedalieri bergamaschi) e le linee che sta gestendo da pochissimo all’interno del Cus di Dalmine . «Cifre importanti – rileva Mario Sorlini, presidente della Iml -. Siamo in campo da febbraio: abbiamo creduto nell’idea di hub gestiti da medici di base (Iml ne gestisce anche in altre province lombarde, ndr) e la prova dei fatti ci ha dato ragione. Per un medico di base è difficile, quasi impossibile, fare questo tipo di vaccinazioni in ambulatorio. Non è come l’antinfluenzale: questa campagna è molto più complicata anche burocraticamente, devi avere per forza un infermiere, dopo sei ore dall’apertura delle dosi il vaccino “scade”». La risposta è stata positiva, adesso si osserva un’accelerata soprattutto tra i più giovani: «Abbiamo aperto l’accesso libero ai 12-19enni nella fascia oraria tra le 16 e le 20, dedicata solo a loro, e abbiamo bei riscontri: una cinquantina di ragazzi al giorno, tra Albino e Mapello. Vuoi perché si sono convinti o vuoi perché il green pass è un incentivo, è un messaggio comunque positivo: anzi un messaggio da far passare ai loro nonni, perché oggi sembra che la fascia più da spronare sia quella degli ultimi ultrasessantenni».

Capitolo terza dose: per i prossimi mesi, l’attività di Iml continuerà sicuramente nei centri di Mapello e Dalmine, mentre il 31 ottobre si dovranno restituire al Comune di Albino gli spazi dell’Auditorium in cui è stato allestito il centro vaccinale, e si valuteranno eventuali soluzioni anche in relazione al nuovo «disegno» della campagna che verrà definito nelle prossime settimane. Una risorsa ulteriore, in termini di capitale umano, rimane rappresentata dai medici pensionati: «Forze importanti – sottolinea Sorlini -. Soprattutto ad agosto hanno dato il cambio ai medici di base in ferie».

© RIPRODUZIONE RISERVATA