Variante Omicron, il Ministero della Salute alle Regioni: «Rafforzare il tracciamento»

In caso di individuazione scrupolosa e tempestiva quarantena.

Circolare firmata dal direttore alla prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, alle Regioni sulla variante Omicron : in via precauzionale – si legge nella nota inviata nella mattinata di sabato 27 novembre – il ministero raccomanda di rafforzare e monitorare le attività di tracciamento e sequenziamento in caso di viaggiatori provenienti da Paesi o in caso di focolai caratterizzati da rapido e anomalo incremento di casi e applicare tempestivamente e scrupolosamente le misure per la quarantena e l’isolamento già previste per la variante Delta.

«Si teme che l’elevato numero di mutazioni della proteina spike possa portare a un cambiamento significativo delle proprietà antigeniche del virus – si legge ancora –, ma finora non sono state effettuate caratterizzazioni virologiche e non ci sono prove di modificazioni nella trasmissibilità, nella gravità dell’infezione , o nella potenziale evasione della risposta immunitaria». Questa caratteristica può essere utilizzata per una rapida identificazione se non vi sia contemporanea circolazione di altre varianti simili.

Continua a restare alto il livello di protezione da parte del vaccino contro la malattia grave da Covid: nell’ultimo mese il tasso di terapie intensive nei non vaccinati in Italia è a 6,7 per centomila, mentre nei vaccinati da meno di sei mesi è a 0,54 per centomila, ossia 12 volte più basso. Lo rileva l’Iss nel suo report esteso sull’andamento epidemiologico che integra il monitoraggio settimanale.

«Dopo sei mesi dal completamento del ciclo vaccinale, scende dal 72% al 40% l’efficacia nel prevenire qualsiasi diagnosi sintomatica o asintomatica di Covid-19 rispetto ai non vaccinati» ma resta alta l’efficacia vaccinale nel prevenire casi di malattia severa. Per i vaccinati con ciclo completo da meno di sei mesi è pari al 91% rispetto ai non vaccinati, mentre risulta pari all’81% per i vaccinati con ciclo completo da oltre sei mesi rispetto ai non vaccinati.

Nell’ultima settimana si osserva un aumento dell’incidenza in tutte le fasce d’età e in particolare nella popolazione di età inferiore ai 12 anni, confermato l’andamento osservato nella precedente settimana, con il 27% dei casi totali diagnosticati nella popolazione di età scolare. Il 51% dei casi in età scolare è stato diagnosticato nella fascia d’età 6-11 anni ed è in questa fascia che «si evidenzia, a partire dalla seconda settimana di ottobre, una maggiore crescita dell’incidenza, con un’impennata nelle ultime due settimane».

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