Vendono auto, incassano e spariscono
«Noi truffati: via i soldi e niente macchina»

Sorisole, chiusa da un giorno all’altro la rivendita «Guido l’auto». Una decina di denunce: «Sparite le vetture pagate, il titolare è irreperibile». Ora indagano i carabinieri.

Giovedì scorso nell’autosalone erano posteggiate in bella mostra una Toyota C-Hr, una Yaris, una Bmw e anche una Porsche Cayenne blu fiammante. Il giorno dopo – proprio come nei peggiori incubi di ogni acquirente – il salone era completamente vuoto: le porte chiuse e appese alle pareti soltanto i poster con le fotografie di alcune auto. Del titolare e dei due venditori presenti fino al giorno prima più nessuna traccia.

Peccato che almeno una decina di persone avessero già comprato e pagato le auto – forse ogni vettura è stata venduta anche a più persone – messe in vendita all’interno di un autosalone – ampiamente pubblicizzato on line – di Sorisole. Ora i clienti truffati (non solo bergamaschi) attendono giustizia e hanno sporto denuncia ai carabinieri che, al momento, mantengono il massimo riserbo sulla vicenda. Sulla quale stanno però necessariamente indagando, perché si tratta di truffe di svariate migliaia di euro a testa.

«Siamo lieti di offrirvi il massimo della serietà e affidabilità: tutte le auto sono di provenienza italiana», scrivevano i responsabili dell’autosalone «Guido l’auto» su Internet, precisando anche che «tutte le auto sono in concessionaria per la visione e la prova su strada». E così in effetti era: «Il venditore mi ha fatto provare una Toyota Yaris ibrida, della quale avevo letto un annuncio su un sito internet specializzato in vendite – spiega una vittima, che ha sporto denuncia ai carabinieri –: dopo la prova, ci siamo recati in ufficio per il contratto. Il giorno dopo sono stato contattato per il saldo, che ho provveduto a fare. Sono tornato a Sorisole, ma erano spariti tutti: all’esterno c’erano solo altri truffati come me».

In questo caso l’acquirente aveva fatto un bonifico di tremila euro, mentre un’altra vittima ha speso ben 17 mila euro per un’altra Toyota Yaris. «Dopo il bonifico, li ho contattati – spiega l’altra vittima –, ma hanno tergiversato, dicendo prima che il bonifico non era pervenuto e poi che era stato rifiutato dalla loro banca. Tutto falso. I soldi erano già sul loro conto e, nel frattempo, loro e le auto sono spariti». Anche i numeri di telefono risultano spenti da giorni: anche lunedì 16 è stato infatti impossibile contattare i responsabili dell’ormai ex autosalone, che era aperto – stando agli altri punti vendita della zona di via Marconi – da due mesi. «L’ultimo contatto che ho avuto con loro è stato tramite Whatsapp e, quando ho lamentato l’accaduto, se ne sono quasi vantati – aggiunge una vittima –, suggerendomi addirittura loro stessi di scrivere a “L’Eco” per segnalare l’accaduto». A un’altra vittima il venditore ha spiegato di essere stato a sua volta truffato, confermando la scomparsa delle auto, che erano state poste in vendita on line come vetture «a chilometro zero».

Al momento dell’acquisto sembrava tutto regolare: «Abbiamo firmato una “proposta irrevocabile di acquisto usato” – spiega una persona truffata – e ci hanno consegnato la copia della proposta in originale, con tanto di firme, timbri e tutti i documenti del veicolo fotocopiati». Resta ora da capire dove siano finiti i mezzi posti in vendita e soprattutto che fine abbiano fatto gli autori di quella che sembra essere a tutti gli effetti una truffa da migliaia di euro.

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