Venduto l’ex Centro Servizi
La svolta arriva dopo 26 anni

L’immobile di proprietà del ministero delle Finanze e mai aperto è stato ceduto al gruppo Vitali. «Ospiterà spazi destinati all’innovazione in una prospettiva internazionale». Ma prima verrà demolito.

«Sì, è vero. L’abbiamo comprato noi». L’ex Centro Servizi del ministero delle Finanze ha un nuovo proprietario, il Gruppo Vitali. Bocche cucite su altri dettagli, rimandati ad una prossima presentazione insieme a Comune e Cdp Investimenti, società controllata da Cassa depositi e prestiti. Si sa solo che «ospiterà spazi destinati all’innovazione con una prospettiva internazionale» spiegano dalla Vitali. Una svolta decisamente storica, considerando che quei 127 mila cubi che si sviluppano su un’area di 10 mila metri quadri al confine tra Bergamo e Azzano San Paolo sono abbandonati praticamente da sempre. Per la precisione da 26 anni, da quando cioè il cantiere si è improvvisamente interrotto ad un passo dal traguardo finale, senza più riprendere.

Vandalizzato e depredato

Da allora quell’ingombrante scatolone di cemento dalle fattezze nemmeno brutaliste (magari...) ma semplicemente discutibili fa brutta mostra di sé al confine tra Bergamo e Azzano San Paolo, anche se amministrativamente fa parte del capoluogo.

Anzi, se possibile, con il passare degli anni la situazione si è fatta persino più complicata, nel senso che l’immobile è stato depredato del possibile e vandalizzato per il resto. Nelle intenzioni del ministero delle Finanze avrebbe dovuto accogliere tutte le dichiarazioni dei redditi della Lombardia, peccato che non si sia tenuto in conto l’avanzare delle tecnologia e la conseguente dematerializzazione. Lenta quanto volete, ma comunque più veloce dei destini dell’immobile, segnati praticamente a cantiere aperto.

La sola cosa certa è che si procederà alla sua completa demolizione prima di dare vita a qualcosa di nuovo. Stiamo parlando di 5 piani fuori terra e uno interrato, dove a parte i muri non c’è più nulla: ascensori, termosifoni,impianti elettrici, sanitari, porte e qualsiasi cosa riutilizzabile (e non) è stata portata via nel corso di questo quarto di secolo abbondante. Tutti i tentativi di una riconversione del fabbricato sono miseramente falliti per diversi motivi: nei mesi scorsi la palla è passata da Fintecna al fondo Cdp Investimenti Sgr e finalmente è arrivata la soluzione. Ah, piccolo dettaglio, quel coso di cemento abbandonato è costato 100 miliardi di lire, uno degli sprechi più incredibili di denaro pubblico che la storia ricordi, almeno in questa parte del Paese.

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