Villa d’Almè piange suor Palma
«Visse in Brasile per aiutare gli ultimi»

Si è spenta a 83 anni in Brasile, dove viveva dal ’64, suor Palma Lomboni, nativa di Villa d’Almè. Aveva scelto di stare accanto ai malati, ai bambini di strada, agli anziani nelle zone più povere del Paese.

La notizia della morte in Brasile di suor Palma Lomboni è stata particolarmente dolorosa per la comunità parrocchiale di Villa d’Almè dove era nata. Missionaria dell’Istituto delle Suore di Carità – dette Suore di Maria Bambina – si è spenta a 83 anni in Brasile a causa di alcuni problemi di salute che da tempo la affaticavano.

Era nata nel 1937 e battezzata con il nome di Elisa. Il nome di Palma fu scelto da lei nel 1961 con la sua prima professione religiosa per ricordare la nonna. Il Brasile, dove è morta, era la sua casa, la sua nuova terra che aveva raggiunto per la prima volta nel 1964. Era figlia unica e, giovanissima, aveva iniziato a lavorare al Linificio. In parrocchia erano le suore ad occuparsi dell’asilo, del catechismo e della formazione delle giovani e il desiderio di diventare una di loro inizia farsi strada nel cuore di Elisa. A 20 anni entra nell’Istituto di via San Bernardino a Bergamo con il desiderio di diventare suora e missionaria. Inizia la formazione infermieristica e dopo una prima breve esperienza a Milano, parte per il Brasile e raggiunge l’Hospedale S.Cristovao dove resta per sette anni. Poi rientra in Italia per assistere i genitori malati, poi presto scomparsi. Per sette anni presta servizio al Policlinico di Milano e per un anno è in Calabria all’ospedale di Paola. Nel 1979 riparte per il Brasile verso l’Hospedale a Santa Maria e svolge anche servizio pastorale nelle chiese della grande parrocchia.

Nel 1980 si trasferisce all’ospedale di Macapà fondato da Marcello Candia, dove la cura dei lebbrosi richiede un’attenzione particolare. Suor Palma diventa responsabile di tutti gli ospedali della Fondazione Candia in Brasile. Si occupa dei lebbrosi e dei carcerati e il suo servizio è sempre più a contatto con la miseria. Nel 1991 viene trasferita nella città di San Paolo per amministrare un collegio con 1.700 scolari e si impegna anche nella parrocchia per accogliere i ragazzi che vivono in strada. Nel 2003 torna a Macapà sul Rio delle Amazzoni per la pastorale sociale, vocazionale e per la formazione. Diventa responsabile del Collegio che ospita quasi 1.500 alunni dalla scuola materna ai corsi universitari. Non dimentica i poveri e non manca di visitare i villaggi miseri, gli anziani, i mutilati dalla lebbra, i bambini. La tappa seguente della sua vita è a Calcoene per il servizio pastorale di una parrocchia grande come la Lombardia. Anche qui trova una situazione di miseria estrema e il luogo della catechesi diventa anche luogo per una minima formazione scolastica, per avvicinare le mamme e i bambini e per poter dare almeno un pasto giornaliero ai più poveri. Gli oltre 50 anni spesi a servizio dei malati e dei miseri disegnano l’anima missionaria di suor Palma che scriveva così alla sua parrocchia di Villa d’Almè: «Ho scelto io di essere missionaria e vi confesso che nonostante le difficoltà non rientrerei in Italia. Il Signore non si stanca mai di chiamare; l’importante è la nostra disponibilità al suo invito e il coraggio della generosità a dare la nostra risposta».

«Era tornata per un breve periodo di vacanza due anni fa. – ricorda il parroco don Raffaele Cuminetti – ogni volta raccontava della vita misera della sua gente e delle difficoltà di offrire un servizio che potesse riscattare dalla miseria e dall’abbandono». Suor Palma, sepolta in Brasile, sarà ricordata dalla sua comunità con una Messa funebre nella chiesa parrocchiale di Villa d’Almè il 4 gennaio alle 16.30.

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