Dalle Grotte del Sogno alla minerale San Pellegrino

Da visitare Esemplari di sagome scultoree e di concrezioni dai colori e dalle forme singolari, oltre che di stalattiti e stalagmiti, formatesi con il passare dei secoli. È quanto è possibile ammirare durante la visita delle Grotte del Sogno di San Pellegrino Terme. Sono situate sopra l’abitato di Aplecchio e comodamente raggiungibili lasciando l’auto in località Vetta (650 metri sul livello del mare), presso il punto d’arrivo della Funicolare, per poi incamminarsi a piedi per un breve sentiero che porta all’ingresso delle Grotte.

Le Grotte del Sogno. Esemplari di sagome scultoree e di concrezioni dai colori e dalle forme singolari, oltre che di stalattiti e stalagmiti, formatesi con il passare dei secoli. È quanto è possibile ammirare durante la visita delle Grotte del Sogno di San Pellegrino Terme. Sono situate sopra l’abitato di Aplecchio e comodamente raggiungibili lasciando l’auto in località Vetta (650 metri sul livello del mare), presso il punto d’arrivo della Funicolare, per poi incamminarsi a piedi per un breve sentiero che porta all’ingresso delle Grotte.

Il nome di queste meraviglie geologiche fu dato dalla stessa persona che le scoprì nel 1931, durante una passeggiata nei boschi soprastanti l’attuale biglietteria, Ermenegildo Zanchi, il «nonno degli abissi», che rinvenne anche le «Grotte delle Meraviglie di Zogno». Il nome fu scelto proprio in virtù delle numerose concrezioni che, create dall’acqua in collaborazione con la Dolomia (sì, la stessa roccia delle Dolomiti) nel corso di milioni di anni, ricordano, con un po’ di fantasia, oggetti provenienti da un mondo incantato, appunto quello dei sogni.

La visita guidata dura circa 30 minuti lungo un percorso di 60 metri. Sagome scultoree e concrezioni dai colori e dalle forme singolari

«Parliamo di milioni di anni proprio perché la storia delle grotte ha inizio 30 milioni di anni fa, con l’orogenesi alpina», racconta Laura Ruffinoni, presidente di «Oter - Orobie Tourism, Experience of Real», la società cooperativa che oggi gestisce le visite all’interno delle Grotte del Sogno. La zolla africana, spingendo contro quella eurasiatica, ha dato adito a numerosi movimenti tettonici, che hanno poi portato alla generazione dell’intero massiccio alpino, in cui figurano anche le nostre Alpi e Prealpi Orobie».

Spettacolo naturale

Lo spettacolo naturale ammirato indusse Zanchi a operare subito per un’apertura al pubblico delle grotte, anche grazie all’aiuto dell’impresa San Pellegrino, che partecipò ai lavori di costruzione dei percorsi interni e dell’impianto di illuminazione. Dopo un solo anno di lavori le Grotte furono aperte nel 1932, diventando così le prime visitabili dai turisti dell’intera Lombardia. La visita guidata dura circa 30 minuti lungo un percorso di 60 metri e raggiunge i 32 metri di profondità. Il basso tasso di solubilità della Dolomia limita le possibilità di lavoro dell’acqua che scorre tuttora all’interno. Questa perdurante attività, peraltro, rende la visita impossibile nelle giornate più piovose.

Le prime aperte ai turisti in Lombardia dopo la scoperta nel 1931. Le precipitazioni filtrate dalla roccia raggiungono una falda acquifera

«Preservare questo ambiente – conclude Laura Ruffinoni – risulta imprescindibile, perché le grotte funzionano esattamente come un filtro per l’acqua piovana che, una volta caduta a terra, comincia un processo di pulizia e aggiunta di sali minerali, proprio attraverso la roccia, della durata di circa trent’anni. Il processo porterà poi a raggiungere una falda acquifera minerale, tra le principali fonti per la produzione dell’acqua San Pellegrino».

Pozzi paralleli

Le Grotte del Sogno, di origine tettonica e costituite da tre pozzi paralleli, sono le prime valorizzate per il turismo in Lombardia. Vi si possono ammirare numerosissime sagome scultoree, concrezioni dai colori e dalle forme singolari, stalattiti e stalagmiti.

Si entra ogni mezz’ora prenotando

Le visite si tengono, sempre ogni mezz’ora, nei mesi di aprile, maggio, giugno, settembre e ottobre la domenica dalle 14,30 alle 16,30; a luglio e ad agosto il sabato dalle 14,30 alle 17 e la domenica dalle 10 alle 11,30 e dalle 14,30 alle 17. È obbligatoria la prenotazione. Per informazioni e prenotazioni: [email protected]; 0345 21020.

Si arriva da un sentiero

L’ingresso originario delle Grotte è affiancato dalla biglietteria tuttora in utilizzo. Proseguendo per il sentiero che vi conduce, si raggiunge San Pellegrino, scendendo verso il Casinò o la valletta del Boione, piacevole rinfresco d’estate.

Volto di strega

Con un po’ di fantasia e l’occhio curioso di un bambino si possono riconoscere nelle rocce delle Grotte le figure più disparate, appunto da sogno. Per esempio, si può immaginare il volto di una povera strega, intrappolata nella roccia.

Possibile colonna

All’interno di un laghetto sorge una possibile colonna, ovvero una stalattite e una stalagmite in procinto di incontrarsi: le due crescono circa di un solo millimetro all’anno, rendendo così imprevedibile un loro effettivo congiungimento.

Il punto più alto

Dal punto più alto delle grotte, uno dei più suggestivi del percorso, è possibile immedesimarsi in Ermenegildo Zanchi durante la prima discesa, vedendo proseguire in profondità il percorso da lui intrapreso.

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