Camera di Commercio, nuovo direttivo
Mazzoleni: «Regnerà la condivisione»

Appena eletto presidente, Carlo Mazzoleni spiega: «Con me il Consiglio avrà un ruolo politico». Solo autorità e consiglieri in sala, causa le disposizioni del distanziamento. Il 23 giugno la nomina della Giunta.

Sotto il segno della «condivisione»: questa la parola chiave che ha connotato ieri l’insediamento del nuovo Consiglio della Camera di commercio di Bergamo. Un appello all’unità d’intenti lanciato già nei giorni scorsi nell’intervista al nostro giornale dal presidente uscente Paolo Malvestiti, e che alla prima seduta del nuovo corso è stato condiviso un po’ da tutti, a partire proprio dal neo presidente eletto Carlo Mazzoleni: uomini e storie diverse quelle di questi due presidenti, ma stessa volontà di coesione in uno dei momenti più drammatici della storia di Bergamo.

Appena eletto praticamente all’unanimità (23 voti a favore, una scheda bianca e un assente) e senza voler anticipare molto del suo discorso programmatico («che andrà rivisto alla luce di quanto è avvenuto»), Mazzoleni (dopo aver chiesto un minuto di raccoglimento per tutte le vittime del Covid) ha subito fatto capire quale sarà la sua stella polare: «In questi mesi così difficili e tragici la Camera dovrà mostrarsi capace di decidere mostrando una condivisione che diventa indispensabile: dopo quello che è accaduto il territorio non ci perdonerebbe il perderci in interessi di parte». E per farlo, ha già pensato di coinvolgere di più il Consiglio camerale: «Con me le riunioni saranno più frequenti, avrà un ruolo più politico», ha spiegato, anche se condividere non significa rimandare le decisioni: «Al contrario, una volta terminate le consultazioni, bisognerà portare a casa i risultati».

Prima del voto, erano arrivati i saluti delle autorità, in questa cerimonia di insediamento dove il distanziamento sociale l’ha fatta da padrone, con i consiglieri sparpagliati per la grande e rinnovata Sala Mosaico, e dove il «parlamentino» rinnovato a metà (13 new entry su 25) si ritroverà il 23 giugno per l’elezione della nuova giunta (che dovrebbe anche sancire la designazione di Giovanni Zambonelli a vice di Mazzoleni).

La seduta era iniziata con il congedo del presidente uscente Paolo Malvestiti dopo due mandati: augurando a tutti i neo consiglieri «di poter proseguire con massimo senso di responsabilità nel dialogo costruttivo con i tutti le istituzioni», ha ancora ricordato tra gli applausi la figura di Emanuele Prati.

In rappresentanza della Regione, l’assessore alle Infrastrutture Claudia Terzi ha poi richiamato «la complessità della sfida che attende la Camera nell’affrontare una crisi che ha colpito con tanta intensità ogni settore produttivo», mentre il prefetto di Bergamo Enrico Ricci ha espresso «fiducia nella capacità della gente bergamasca nell’affrontare i momenti più duri della loro storia». Articolato anche il discorso del sindaco di Bergamo Giorgio Gori, che non ha nascosto la sua preoccupazione «per quello che ci attende: per questo dovremmo essere ancora più bravi e coesi di quanto già lo siamo stati», senza dimenticare il ruolo che la Camera avrà «nel dialogare con Milano e Brescia, nel portare avanti i progetti di alternanza e nel dare il suo contributo per abbattere la disoccupazione, in particolare quella femminile che ci vede ancora indietro».

Il saluto del presidente provinciale Gafforelli lo ha portato il vice Pasquale Gandolfi: anche lui ha auspicato che «l’importanza dell’unione non solo tra le componenti del Consiglio camerale, ma anche tra le istituzioni bergamasche tutte, sia l’arma vincente che permetterà al territorio di affrontare le sfide dello sviluppo a medio e lungo termine, nonostante crisi Covid-19».

Incisivo il saluto del rettore dell’Università Remo Morzenti Pellegrini, che ha notato come questo insediamento, seppur arrivato con distanziamento e con le associazioni collegate in via telematica, «rappresenti comunque un segnale che la normalizzazione della vita sociale ed economica è ormai avviata». Poi ha ricordato che «le conoscenze e le competenze saranno uno strumento indispensabile per garantire una nuova organizzazione del lavoro. Bisognerà essere in grado di usare la duttilità necessaria per rispondere alle nuove sfide, mentre alla nuova Camera auguro di proseguire quel percorso di concertazione del territorio che l’ha sempre contraddistinta».

Tutto bene dunque? Si, con qualche distinguo. Come quello del neo consigliere Francesco Corna (segretario Cisl) che non si rassegna facilmente a un sindacato fuori dalla Giunta, e pur apprezzando il maggior coinvolgimento «politico» del Consiglio annunciato da Mazzoleni, continua ad «essere convinto che in un momento drammatico come questo, il ruolo del sindacato nell’esecutivo potrebbe rivelarsi prezioso». E a proposito dell’appello alla condivisione, un’altra new entry, il presidente di Confartigianato Bergamo, Giacinto Giambellini, si dice «completamente d’accordo con Mazzoleni, a patto che si chiuda davvero la stagione degli orticelli», in riferimento a una battuta fatta nell’intervista al nostro giornale da Malvestiti. Vedremo cosa succederà con i primi temi «caldi» sul tavolo, come ad esempio la nomina dell’esponente camerale in Sacbo: «Deciderà la nuova Giunta appunto, vedremo», conclude Giambellini.

© RIPRODUZIONE RISERVATA