Cassa integrazione dimezzata rispetto a gennaio: numeri da pre Covid

Ammortizzatori A Bergamo ancora in calo tocca tutte le tipologie di intervento. Gli industriali lombardi: caro energia e scarsità materie, momento difficile.

Per gli industriali lombardi si tratta di un vero e proprio tsunami: è il combinato disposto tra caro energia e difficoltà di approvvigionamento delle materie prime. Tanto che il Consiglio di presidenza straordinario di Confindustria Lombardia, riunitosi ieri a Milano (per Bergamo presente il presidente Stefano Scaglia), ha sottolineato che «l’attuale situazione internazionale sta imponendo nuove criticità insostenibili per le aziende: Russia e Ucraina rappresentano per le realtà industriali lombarde importanti fornitori di rottami ferrosi, nickel, antracite, ghisa, alcune ferroleghe e altro ancora».

Gli imprenditori chiedono una politica industriale europea

Inoltre, «il quadro sanzionatorio sta rallentando o interrompendo le supply chain (forniture, ndr) di diverse filiere produttive e a pagarne le conseguenze sono in particolare le piccole e medie imprese: le produzioni, ad esempio, del settore moda già realizzate per il mercato russo oggi giacciono in magazzino, non riutilizzabili, andando ad appesantire la situazione finanziaria delle aziende».

In un quadro non propriamente felice, la cassa integrazione in Bergamasca, a febbraio, si è ridotta: con 433.031 ore autorizzate, si registra un calo del 51% (erano 384.218 le ore autorizzate nello stesso mese del 2020, in èra pre-Covid).Il calo tocca tutte e tre le tipologie di intervento: la cassa ordinaria (meno 19%), la straordinaria (meno 56%) e la Cig in deroga (meno 88,7%). Rispetto a gennaio cala il ricorso alla cassa nell’industria (meno 40%), nel commercio (meno 87,7%), ma cresce, restando comunque su valori molto bassi, l’edilizia (più 23,6%).

«Va ricordato che è in diminuzione anche il “tiraggio”, cioè la percentuale di effettivo utilizzo delle ore autorizzate, che scende al 38,5% rispetto al 45,2% della rilevazione precedente», sottolinea Orazio Amboni della Cgil di Bergamo.

La netta diminuzione del ricorso agli ammortizzatori sociali riguarda anche i Fondi di solidarietà (meno 27,5%, dato regionale lombardo). Importante rilevare come Fondi di solidarietà e cassa in deroga siano le tipologie di intervento prevalentemente utilizzate da commercio e servizi, due dei settori più colpiti dalla pandemìa.

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