Panacci lascia una Nolan in salute. Da gennaio Pellegrino nuovo a.d.

Cambio al vertice. Novità nell’organigramma dell’azienda orobica che produce caschi.

Cambio al vertice in Nolan: dal 1° gennaio Enrico Pellegrino sarà il nuovo a.d., succedendo a Enzo Panacci. Pellegrino ha lavorato in Ducati dal 1997 al 2002, poi 8 anni in Yamaha, quindi un lungo periodo in Peugeot Motorcycles, come direttore commerciale mondo, prima di entrare nel 2020 nel comitato direttivo di Mv Agusta. Panacci è arrivato in Nolan nel 2015, ma era già stato consulente dell’azienda di Brembate. «Gli ultimi due anni sono stati ottimi - spiega - segnati da una forte crescita: nel 2019 il fatturato era sotto i 40 milioni, nel 2021 è salito a quasi 49 milioni e nel 2022 (l’anno fiscale si chiude a fine estate, ndr) è cresciuto di un altro 10%, toccando i 55 milioni».

Il mezzo secolo aziendale

Ottimi risultati, coincisi coi festeggiamenti per i 50 anni di Nolan, che alimentano l’orgoglio di Panacci: «Siamo cresciuti su tutti i mercati, anche in Asia, con l’eccezione della Russia non importante per noi. I nostri principali mercati sono Italia, Germania, Francia,

«Siamo una bandiera del made in Italy, con oltre 400 persone impiegate, considerando anche gli interinali, tutte a Brembate»

Inghilterra, Spagna, Cina, Thailandia, anche se la clientela è differente. In Asia abbiamo molto più i giovani, sotto i 30 anni. Lì servono grafiche sui caschi più aggressive, vistose. In Europa invece abbiamo clienti sopra i 30-35 anni, legati a colori più classici, tradizionali». Al mercato americano guarda invece il recente accordo strategico col marchio californiano Troy Lee Designs, a cui è stato affidata in esclusiva per gli Usa la distribuzione dei caschi Nolan e X-lite. Oltre l’80% di produzione di Nolan è destinata all’estero, come ricorda l’a.d. uscente: «Nolan ha fatto qualcosa di straordinario, decidendo di conservare la produzione in Italia. Siamo una bandiera del made in Italy, con oltre 400 persone impiegate, considerando anche gli interinali, tutte a Brembate. È stata una decisione presa contro qualsiasi tendenza di mercato. Ma alla fine ha pagato, dimostrando che producendo nel nostro Paese si può mantenere un’azienda florida e competitiva: l’Ebitda è arrivato a sfiorare gli 11 milioni. Un’azienda che produce utili si autofinanzia. È stato un bel compleanno».

Nolan vanta una settantina di titoli Mondiali vinti, gli ultimi due conquistati quest’anno da Wil Ruprecht nell’Enduro e da Marc Reiner Schmidt nella Supermoto con le Tm. In passato ha avuto come testimonial Jorge Lorenzo e Casey Stoner, ma i tempi sono cambiati: «L’avvento dei produttori asiatici, che hanno alzato molto i compensi, ha portato a quotazioni che non rispecchiano più le nostre convinzioni. Questi ingaggi non giustificano il ritorno economico in vendite e ritorno di immagine, quindi ci siamo chiamati fuori da queste scalate senza senso».

Nolan vanta una settantina di titoli Mondiali vinti, gli ultimi due conquistati quest’anno da Wil Ruprecht nell’Enduro e da Marc Reiner Schmidt nella Supermoto con le Tm

Superiori nell’innovazione

Laddove Nolan resta superiore alla concorrenza è nell’innovazione: «Tra i modelli presentati a settembre c’è un jet molto aerato con buchi sulla calotta per passaggio dell’aria. La genialità è stata applicare la struttura Voronoi alla calotta di un casco: con questa soluzione pur avendo buchi è rafforzato ed è fresco d’estate. Ci è sempre piaciuto essere innovativi, avanti nella ricerca».

Panacci è ottimista per il futuro, complice un consistente portafoglio ordini: «Nolan è solida, in buona salute, ha un marchio forte e tanta sostanza, a partire dalle persone che ci lavorano. Ha tutto per giocare un ruolo da protagonista. Il mio augurio è che nei prossimi 50 anni Nolan continui a rafforzarsi e resti conosciuta in tutto il mondo».

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