Toora, la bolletta cresciuta 15 volte. «Eppure +15% di ricavi in un anno»

San Paolo d’Argon. «Dal 2010, quando i 2 rami di azienda della precedente impresa erano stati rilevati dalla famiglia bresciana Uberti - già titolare della Sidermetal che opera nel settore delle materie prime per fonderie e acciaierie e attuale proprietaria della Toora Casting - la crescita è stata costante ed esponenziale.

Da pochi milioni di euro di fatturato siamo arrivati ora a oltre 50 milioni con cui chiudiamo il 2022, con un incremento di circa il 15% rispetto all’anno scorso». Anna Armanni, amministratore delegato della società di San Paolo d’Argon (con secondo sito produttivo a Carobbio degli Angeli), spiega l’evoluzione della società specializzata nella produzione di manufatti di alluminio per i settori automotive, moto e industriale, a margine del Pmi Day che ha coinvolto in una visita della fabbrica di Carobbio i ragazzi dell’Istituto comprensivo di San Paolo d’Argon, nei giorni scorsi.

Una società che è sempre cresciuta, ma che ora, essendo grande consumatrice di energia, si trova a dover lottare con l’impennata dei costi energetici. «La nostra bolletta energetica – spiega Armanni – è aumentata anche fino a 15 volte rispetto al trend del 2020/2021». Un esborso notevole che ha costretto la società di San Paolo d’Argon a correre ai ripari: «Con una certa fatica – sottolinea l’a.d. della Toora – siamo riusciti in parte a coinvolgere i nostri clienti italiani e esteri nella revisione dei prezzi applicati, per coprire una certa quota dell’aumento dei costi. Inoltre, abbiamo deciso di investire per l’installazione di un impianto fotovoltaico che verrà realizzato l’anno prossimo, ma che per il momento potrà contribuire solo per circa un ottavo ai nostri attuali bisogni energetici».

Altri investimenti riguardano il rinnovo degli impianti, «che è continuo – osserva Armanni – per migliorare sempre l’attività produttiva e la qualità dei nostri manufatti». L’azienda bergamasca concentra la sua attività «nei processi di fusione e nella realizzazione e assemblaggio di prodotti finiti che poi vanno direttamente sulle linee di montaggio di auto e moto dei nostri clienti. I nostri prodotti si rivolgono ad un mercato di nicchia dove è richiesta alta tecnologia e qualità oltre alle certificazioni di settore. L’export diretto rappresenta il 20% del volume di affari, ma attraverso i nostri clienti italiani in realtà va all’estero il 90% dei prodotti». Anche perché, dopo la pandemia da Covid-19, «il vento è cambiato; prima la concorrenza del mercato asiatico era spietata. Ora, a causa dei problemi derivanti dalla logistica e trasporto dei container, il cliente europeo esige manufatti e prodotti realizzati in Europa».

Altre assunzioni nel 2023

Per l’azienda - che conta oggi circa 245 dipendenti, «un numero di addetti che contiamo di incrementare l’anno prossimo, in diverse figure professionali e qualificate - spiega l’ad di Toora Casting –, un altro aspetto molto importante è la sostenibilità ambientale, sia nei confronti del nostro personale, sia verso la comunità in cui operiamo. Oltre ad avere ottenuto la Certificazione ambientale 14001 e quella della Gestione della sicurezza sul lavoro 45001, Siamo ormai al 3° bilancio di sostenibilità, che certifica la nostra patente di azienda green. Un approccio che ritengo sia doveroso per una fonderia e per gli stakeholder del territorio».

© RIPRODUZIONE RISERVATA