Vendite auto in rialzo. E grazie agli incentivi il balzo delle elettriche

IMMATRICOLAZIONI. Il trend rimane positivo in provincia con un incremento a maggio del 25% rispetto al 2022. La «forzatura» delle vetture targate imposte dalle Case.

Prosegue il trend positivo per il mercato dell’auto, che a Bergamo a maggio ha registrato un incremento del 25,8% (+23,1% a livello nazionale) rispetto allo stesso mese del 2022, che era stato segnato invece da una flessione del 15%. Nei primi cinque mesi le auto immatricolate salgono a 10.010 unità, in crescita del 18,7% rispetto alle 8.432 del periodo gennaio-maggio 2022.

Il balzo delle elettriche in provincia

Nel mese, seppur in miglioramento rispetto ad aprile, rimane sottotono il mercato nazionale delle auto a corrente, con le elettriche al 4,1% del totale e le plug-in al 4,7%, che portano a 8,8% la quota complessiva delle Ecv a maggio rispetto al 7,9% di aprile. Nella nostra provincia, invece, per le vetture a corrente c’è stato un balzo addirittura del 100% (122 immatricolate, contro le 61 del maggio 2022), grazie «ai nuovi incentivi introdotti da Regione Lombardia», precisa Paolo Ghinzani presidente dei Concessionari Ascom Bergamo e direttore di Ghinzani Group – ma anche alla “forzatura” legata alle autoimmatricolazioni volute dalle Case costruttrici, che impongono ai rivenditori di targare vetture dimostrative soprattutto elettriche». Fetta di immatricolazioni che vale il 30-40% del totale.

Indubbiamente, i 12 milioni di incentivi messi sul piatto dal Pirellone per l’acquisto di auto a basso impatto ambientale e finalizzati al rinnovo del parco veicolare vetusto ha inciso sulla volontà degli automobilisti verso la volontà di cambiare auto. In pratica, gli incentivi regionali si aggiungono a quelli statali e con qualche ulteriore vantaggio derivante da sconti aggiuntivi dei rivenditori si può arrivare ad un risparmio superiore ai 10mila euro sul prezzo di listino.

«Il mercato dell’elettrico rimane però sempre di nicchia - aggiunge Ghinzani – con una quota attorno al 4%», cifra lontana da quelle registrate da altri Paesi dell’Ue, nord Europa in testa. «I prezzi delle auto a corrente sono ancora troppo alti per l’automobilista medio italiano e le infrastrutture sono ancora carenti, anche se si stanno studiando soluzioni, come le corsie di sosta sulle autostrade con elementi di ricarica sotto l’asfalto, che potrebbero contribuire a migliorare la situazione».

I progetti per le colonnine

In proposito di infrastrutture, al ministero per l’Ambiente stanno valutando i progetti presentati per la realizzazione di colonnine per la ricarica di auto elettriche lungo le superstrade e nei centri urbani, nel quadro delle misure previste dal Pnrr a favore delle infrastrutture per la mobilità alla spina. Per i progetti relativi alle superstrade sono a disposizione 150 milioni, con i quali si punta a realizzare 2.500 stazioni, mentre per le zone urbane sono previsti 127 milioni e l’obiettivo è arrivare a 4mila colonnine. Se le vendite di auto sono in ripresa, «anche il noleggio sta prendendo piede – osserva il presidente dei concessionari Ascom – pure quello a breve termine. Con costi contenuti, chi deve affrontare un viaggio o una vacanza e possiede solo un’auto vecchia, può permettersi di disporre di una vettura nuova per le proprie esigenze».

«Il mercato è ripartito – dice Loreno Epis, presidente della categoria Autosalonisti di Ascom Bergamo e titolare dell’omonima rivendita di auto di Scanzorosciate – e anche le società di autonoleggio hanno ripreso a rinnovare il parco auto, grazie anche alle consegne delle Case costruttrici che ora viaggiano ad un ritmo più sostenuto. E di questo beneficia il mercato dell’usato, al quale affluiscono le vetture di seconda mano fresche provenienti dai noleggi».

Epis vede la situazione «in positivo, anche se i listini del nuovo delle vetture sono ancora alti e a comprare sono soprattutto le aziende, non solo di noleggio. Il privato che acquista è diminuito e questo deve far riflettere. Poi credo che la politica portata avanti per incentivare l’acquisto di auto elettriche per ora non stia pagando. La quota al di sotto (e ben lontana) del 10%, e con tutti gli investimenti fatti, diventa una sconfitta».

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