Comuni, la sfida dopo il voto
Conciliare innovazione ed esperienza

C’è un dato non affatto scontato in queste strane elezioni autunnali. Tutti i Comuni andati al voto, oggi, hanno un sindaco. E non è cosa da poco nello scenario attuale, dove regnano l’incertezza e la crisi economica. E a maggior ragione impegnarsi in un piccolo o medio Comune della provincia, dove gli ostacoli da superare e le acrobazie da compiere sono troppo spesso fuori portata per chi non ha pratica amministrativa. Forse sarà anche per questo motivo che i profili dei 13 nuovi sindaci appartengono quasi tutti a figure con esperienze significative.

Massimo Bandera (Almè), Gianni Forlani (Cividate), Angelo Dallagrassa (Oneta), Mattia Merelli (Gazzaniga), Stefano Vivi (Sorisole), Stefano Vavassori (Borgo di Terzo), Gianfranco Lazzarini (Valleve) e Battista Cristinelli (Parzanica) hanno tutti alle spalle esperienze da primo cittadino, ma anche gli altri non sono a digiuno di politica: Stefania Siviero (Mezzoldo) era in Comune con Raimondo Balicco, Massimo Morstabilini (Clusone) è stato in Consiglio comunale, Luigi Elena (Fuipiano) anche, in Bergamasca come in Liguria, Edilio Moreni (Cene) è stato assessore, così come Gabriele Bettineschi (Colere). Insomma, le liste hanno scelto uomini (la gran parte) e donne (molte meno) attrezzati per affrontare una situazione incerta e mutevole. Non c’è stata quasi nessuna eccezione, se non qualche isolato esperimento senza troppe pretese di riuscita. Si sono presentate liste conosciute, si sono proposti volti noti.

E i votanti hanno apprezzato la proposta: nei tre paesi in cui si presentava una sola lista (Mezzoldo, Colere e Valeve) è stato abbondantemente raggiunto il quorum e in media l’affluenza è stata più alta rispetto a cinque anni fa. Il risultato di questo «conservatorismo istituzionale» è la quasi totale mancanza di sindaci giovani (Morstabilini è l’unico nato negli anni ’80, peraltro per il rotto della cuffia essendo classe 1980) e un evidente squilibrio di genere (l’unica donna eletta è Stefania Siviero a Mezzoldo). Vedremo le scelte che saranno fatte nella composizione delle giunte, visto che i giovani in lista non mancano (per esempio nella squadra di Dallagrassa, tutti alla prima esperienza, o nel nuovo Consiglio comunale di Cividate, con diversi under 25).

In generale il sentimento uscito dalle urne è quello di affidarsi a una continuità senza scossoni. La sfida sarà quella di saper conciliare questa esigenza di stabilità con il bisogno vitale di cambiamento che può arrivare solo dalle nuove generazioni.

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