La neutralità climatica è un obiettivo prioritario

L’Unione europea ha definito gli interventi che dovranno essere effettuati per giungere entro il 2050 alla neutralità climatica. Sulla scorta di queste indicazioni, il 14 dicembre scorso la Commissione ha presentato un piano d’azione relativo al settore della mobilità che si propone d’incentivare il trasporto su rotaia e sulle vie d’acqua al fine di ridurre le emissioni del 90%. L’obiettivo è di moltiplicare per due il traffico su rotaia entro il 2030 e per tre entro il 2050, tenuto conto che l’attuale rete europea, di circa 201 mila chilometri, produce appena lo 0,4% delle emissioni nocive provocate dai trasporti, mentre il trasporto su strada ne produce il 71,1%.

Il programma prevede che sia resa più agevole la pianificazione e la prenotazione dei viaggi transfrontalieri in treno e che sia moltiplicato il numero dei treni notturni, diminuiti del 65% nell’ultimo decennio, realizzando quindici nuovi percorsi internazionali entro il 2030. Si è già partiti con la nuova linea Vienna-Parigi, alla quale seguiranno a breve Parigi-Berlino, Parigi-Roma, così come altri percorsi che consentiranno di fare crescere sensibilmente questi necessari traffici ferroviari che attualmente rappresentano appena il 7% del traffico complessivo.

Per quel che concerne l’alta velocità, è stata prevista una modifica all’attuale regolamento TEN-T (Trans-European Trasport Network), allo scopo di promuove una consistente estensione delle reti in grado di garantire una velocità minima di 160 chilometri orari per i passeggeri e di 100 per le merci. Il completamento di questo progetto entro il 2050 dovrebbe consentire un aumento del Pil del 2,4%, pari a 464 miliardi di euro, nonché la creazione di 840 mila nuovi posti di lavoro. Esperti della Commissione hanno stimato una riduzione dei costi esterni causati dall’emissione di Co2 di circa 387 milioni di euro nel periodo 2021-2050, a fronte di un calo dei costi causati dall’inquinamento atmosferico valutato in circa 420 milioni di euro.

Tutte queste previsioni dovranno essere in qualche misura riviste se il conflitto tra Russia e Ucraina dovesse perdurare, determinando problemi energetici e inquinamenti atmosferici di larga portata. Per quanto riguarda il nostro Paese, il «Rapporto Pendolaria» presentato l’8 febbraio scorso da Legambiente ha fatto un punto molto dettagliato della situazione. La «Missione 3 del Pnrr» prevede 26 miliardi di euro per il trasporto ferroviario, con interventi da realizzare entro il 2026. Sono già in cantiere o finanziati 797 chilometri di nuove linee ad alta velocità e sono già stati previsti interventi per l’elettrificazione della rete e sistemi di controllo della sicurezza su 1.635 Km di rete che porteranno la percentuale di elettrificazione in Italia dal 69,5% al 77,8%.

Per lo «sviluppo di sistemi di trasporto rapido di massa» nelle aree urbane, tra Pnrr e risorse statali sono in cantiere o finanziati 116 Km di «metro» tra nuove e riconversioni (a Roma, Milano, Torino. Genova, Napoli e Catania), 235,7 Km di tranvie (a Milano, Bergamo, Brescia, Padova, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Palermo, Cagliari e Sassari), 102,9 Km di filobus o busvie. Naturalmente, tutto ciò è correlato al completamento delle riforme strutturali indicate dal Pnrr, da cui dipende l’assegnazione delle risorse.

Il governo Draghi ha assoluto bisogno, accantonando ogni speculazione propagandistica di parte, di un risoluto senso di responsabilità collettivo che si faccia carico di ogni aspetto sul tema da affrontare. Tutte le organizzazioni ambientaliste hanno giudicato come un monito di grande visione quello lanciato dall’Europa, che merita di essere seriamente e tenacemente osservato dai singoli Paesi membri. Si attende a questo punto che «l’eco ambientalista europeo» si propaghi quanto prima nel resto del mondo, facendo comprendere le gravi conseguenze all’ambiente provocato dalle tante guerre e scuotendo le coscienze governative e le relative strategie d’investimento soprattutto dei paesi che producono la percentuale più rilevante di Co2 come Cina, India e Stati Uniti.

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