La svolta del Papa
Riscrivere l’economia
Insomma una sorta di correzione delle distorsioni, accettata o più spesso sopportata con indulgenza. Ma Bergoglio ha detto che può essere pericoloso continuare su questa strada. La situazione è drammatica, perché ai tavoli globali continuano solo a sedersi i vincitori. Qualche volta permettono a qualcuno più buono di sedersi accanto per una «photo opportunity» o per retorica buonista o per diplomazia umanitaria, ma niente affatto per condizionare le scelte. Qualche lacrima che scende dal volto del perfetto capitalista fa sempre un buon effetto. Bergoglio ha rivelato la trappola.
Oggi serve altro. Ecco il passo nuovo del processo che ha aperto dall’inizio del Pontificato sulla riscrittura dell’economia. Intanto ha deciso che non può farlo da solo e ha chiamato con sé migliaia di giovani economisti, i quali non dovranno trovare palliativi da terza economia, ma dovranno rivoluzionare l’attuale sistema. Nasce quella che il professor Leonardo Becchetti ha definito nel suo ultimo libro, «Borgoglionomics», cioè un sistema economico esattamente all’opposto di quella che 40 anni fa venne definita la «Reaganomics». Ad Assisi ne sono stati elaborati i primi archetipi accademici. Ma non si tratta della bontà dei no-global dei «social forum» opposta alla cattiva coscienza dei banchieri globali riuniti a Davos.
© RIPRODUZIONE RISERVATA