Messe senza fedeli
Manca l’equilibrio
Si potevano evitare tali esagerazioni? Sulla mancanza di flessibilità si è consumato ogni tentativo di mediazione e adesso c’è il pericolo reale che ognuno faccia da sé, con presidenti di Regione o sindaci che autorizzano celebrazioni guardando più al consenso che al sensus fidei dei propri concittadini.
Nel Comitato tecnico scientifico si sarebbe potuto inserire un costituzionalista, perché la questione del culto, che vale per tutte le religioni, non è irrilevante in una società complessa soprattutto in tempi di prova. Avrebbe permesso un’interlocuzione più seria nell’approccio della «fase2» e con maggior responsabilità. Un esempio c’è ed è quello della Lettonia, dove tutti i rappresentanti delle religioni hanno avviato fin dall’inizio una dialogo con il governo che voleva chiudere ogni luogo di culto e insieme hanno concordato che non si può sottovalutare il fatto religioso in tempi perigliosi e quindi hanno lasciato aperto con regole di sicurezza, due metri di distanza e massimo 25 persone.
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