Albano Sant’Alessandro, martedì l’addio ad Arsuffi, il motociclista col sorriso

Molti parenti e amici in visita alla Casa del commiato di Seriate per l’omaggio al 61enne morto sabato.

Saranno celebrati martedì 11 maggio alle 15 nella chiesa parrocchiale di Albano Sant’Alessandro i funerali di Ferruccio Arsuffi, morto a 61 anni sabato pomeriggio in un incidente in moto accaduto nei pressi della galleria tra Idro e Capovalle, in provincia di Brescia.

Arsuffi era in sella alla sua moto, una Ducati Multistrada quando, superato da poco il lago d’Idro, si è schiantato violentemente contro una Jeep Renegade che proveniva dalla direzione opposta: l’impatto purtroppo è stato fatale. Il sessantunenne è stato sbalzato dalla sua due ruote ed è finito sulla roccia che delimita la strada.

Nella mattinata di domenica 9 maggio la sua salma è stata composta nella Casa del commiato Beppe e Alessandra Vavassori, a Seriate (in via Dante 21), e per tutta la giornata sono stati molti i parenti e amici che si sono stretti attorno alla famiglia del sessantunenne. Una famiglia segnata dal dolore che comprensibilmente domenica si è chiusa nel silenzio.

«Siamo davvero molto in pena» ha detto con estrema gentilezza il figlio ventottenne Marco, con al suo fianco la sorella trentatreenne Alice e la madre Bruna Bonati in lacrime. Ed era sopraffatto dal dolore anche il nipote Stefano, che sabato pomeriggio era insieme allo zio ed era stato anche il primo a soccorrerlo, praticandogli il massaggio cardiaco finché altre persone non gli hanno dato il cambio, fino all’arrivo dei soccorsi, ma purtroppo non c’è stato nulla da fare.

Ferruccio Arsuffi aveva una grande passione per le moto che condivideva proprio con il nipote Stefano. «Mio zio - aveva detto il nipote sabato sera fuori dall’abitazione di Ferruccio Arsuffi, con gli occhi gonfi di pianto e la voce spezzata -, portava sempre il buonumore e c’era sempre per dare una mano a tutti». Il suo carattere gioviale è stato evidenziato nella foto scelta dell’annuncio funebre, che ritrae il sessantunenne con il pollice all’insù e un sorriso buono stampato sul volto.

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