Delitto di Seriate, Tizzani era geloso
«Ma alla moglie Gianna faceva piacere»

Gli ex colleghi della vittima a processo: «Lo era in senso buono, denotava l’interesse di Tonino per lei».

«Gianna diceva che Tonino era geloso, ma in senso buono. Lei ne aveva quasi piacere perché era una gelosia che denotava l’interesse del marito nei suoi confronti», racconta la professoressa Irena Giglio, ex collega di Gianna Del Gaudio all’Istituto Rubini di Romano, diventata amica di famiglia. E il consorte di quest’ultima, Antonio Greco, anche lui insegnante al Rubini, conferma: «Gianna era orgogliosa di avere un marito geloso. Io a volte l’accompagnavo in auto a scuola, ma Tonino non mi ha mai fatto storie. Se fosse stato geloso di me non avrebbe insistito per avermi ospite a casa sua per pranzi, cene e ricorrenze».

Al processo che vede Antonio Tizzani (assente in aula) imputato per l’omicidio della moglie Gianna, sgozzata nella loro villetta di Seriate la notte fra il 26 e il 27 agosto 2016, i testimoni della difesa hanno ridimensionato il possibile movente della gelosia. Secondo l’accusa rappresentava uno degli inneschi per i moti d’ira dell’ex capostazione, le cui scenate per gli sms innocenti scambiati tra Gianna e un altro ex collega che era solito offrirle passaggi in auto erano già state snocciolate nelle scorse udienze. «Anch’io a volte accompagnavo Gianna in auto a scuola e a casa, ma Tonino non ha mai avuto nulla da ridire», ha ribadito Antonio Quatrale, un altro insegnante che lavorava con lei all’Itc di Trescore.

Dalle deposizioni dei sei testimoni della difesa sentiti ieri è uscito un marito brusco ma protettivo, pronto ad arrabbiarsi e a battibeccare, ma per lo più «in tono scherzoso, mai con toni accesi», soprattutto quando aveva in corpo qualche bicchiere di vino in più («ma non eccessivamente») o il «cicchetto» di grappa a fine pasto. «La cosa infastidiva Gianna perché lui soffriva di diabete», ha spiegato Greco.

Per il pm Laura Cocucci, invece, Tizzani quando beveva diventava aggressivo fino ad alzare le mani sulla moglie. E l’omicidio, per il sostituto procuratore, andrebbe letto come l’epilogo tragico dell’ennesima lite tra i due coniugi in cui lei puntualmente si trovava a soccombere. «L’impressione che ho avuto è di una famiglia serena e unita», ha osservato Greco.

«Mai rilevato segni sul volto della signora che potessero indurre a pensare a percosse», ha dichiarato ieri la dottoressa Lara Facoetti, medico di base della famiglia Tizzani. Anche perché le volte che aveva rimediato lesioni Gianna s’era rivolta direttamente al pronto soccorso, mettendo a verbale che erano causa di cadute accidentali. Per la Procura invece erano il risultato di anni di maltrattamenti da parte del marito.

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