
Cronaca / Hinterland
Lunedì 11 Agosto 2025
Il ricordo di Fabio Pilenga, morto a Valbondione: «La montagna era parte integrante della sua vita»
STEZZANO. Fabio Pilenga, 53 anni, morto sabato 9 agosto a Valbondione dove era di casa. D’inverno andava a sciare, d’estate a camminare. Mercoledì i funerali a Stezzano.
Stezzano
Le comunità di Stezzano e Verdellino sono ancora avvolte da un profondo senso di incredulità e dolore per la morte improvvisa di Fabio Pilenga, 53 anni, avvenuta sabato pomeriggio sui sentieri di Valbondione, sotto gli occhi della moglie e delle due figlie adolescenti. La notizia ha scosso le due comunità, quella stezzanese dove attualmente viveva Pilenga e quella di Verdellino-Zingonia dove l’uomo è cresciuto e ha vissuto per tanti anni, lasciando attoniti i conoscenti e tutti coloro che, pur non avendo un rapporto diretto con lui, ne apprezzavano la discrezione e la passione per la vita attiva.
Il lavoro nell’azienda a Zingonia
Persona riservata, Pilenga era proprietario di un’azienda legata al settore siderurgico a Zingonia: un’attività aperta da oltre 50 anni che di cui aveva preso in mano le redini dopo averla ereditata. Proprio alcuni dipendenti lo ricordano come «una persona amante del suo lavoro, che dava tutto per l’azienda». Pilenga non amava mettersi in mostra, nemmeno sui social, dove pubblicava raramente contenuti personali. Quando lo faceva, era per condividere riflessioni e informazioni legate alle sue passioni: lo sport, in particolare lo sci, e l’amore per la montagna. Da poco tempo, infatti, aveva acquistato una piccola casa in valle dove trascorrere momenti di tranquillità e relax permettendogli anche di raggiungere in breve tempo sentieri e percorsi montani. Un legame forte lo univa all’area di Valbondione e Lizzola, territori che conosceva bene e che frequentava assiduamente. Proprio sui social, spesso prendeva parte a discussioni sul futuro della zona, in particolare sul progetto di valorizzazione del comprensorio sciistico.
Il masso caduto dalla parete
Sabato pomeriggio, quella che doveva essere una tranquilla escursione familiare verso il rifugio Curò, che aveva già affrontato svariate volte, si è trasformata in una tragedia. Mentre camminava su un sentiero panoramico, un masso si è staccato dalla parete colpendolo e facendolo precipitare per venti metri lungo il versante della montagna. I soccorsi, giunti rapidamente sul posto anche con l’elisoccorso, non hanno potuto fare nulla: l’impatto è stato fatale. Il sindaco di Stezzano, Simone Tangorra, e tutta la giunta comunale hanno espresso il loro profondo cordoglio e vicinanza alla famiglia di Pilenga per questa enorme tragedia che li ha colpiti. La salma è stata composta nella casa del commiato di Verdello.
«Era orgogliosamente zingoniese – rivela un amico di lunga data parlando del grande amore per l’uomo verso il suo paese natale –. Da giovane frequentava molto l’oratorio mentre ora si dedicava anima e corpo alle sue passioni. Da qualche anno, dopo essersi sposato, si era trasferito a Stezzano, ma il suo cuore era sempre per la “sua” Zingonia».
L’amore per la famiglia
«La montagna era parte integrante della sua vita - spiega invece il cognato - era la sua più grande passione oltre alla famiglia: d’inverno ci andava per sciare, d’estate invece gli piaceva camminare lungo i sentieri e raggiungere rifugi. Era esperto di montagna, era il suo habitat naturale». Fabio Pilenga lascia la moglie Federica, le figlie adolescenti e l’amata mamma Piera. I funerali si terranno mercoledì alle 15 nella chiesa parrocchiale San Giovanni Battista di Stezzano, con le spoglie che verranno poi traslate al cimitero di Verdellino dove sarà tumulato.
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