L’appello: il collezionista di modellini cerca un successore

Zanica. Claudio Zana ha raccolto nella sua taverna centinaia di riproduzioni di mezzi agricoli e altri veicoli: vorrebbe dare un futuro al suo piccolo museo.

Ha raccolto in oltre 40 anni girati per l’Italia, tra fiere e negozi, migliaia di modellini di trattori e altri mezzi agricoli, ma anche di camion, automobili (in particolare Ferrari e Mercedes), aeroplani e gadget di vario tipo legati ai viaggi. E li ha tutti catalogati ed esposti dentro vetrine e sopra mensole che lui stesso ha costruito. Ma ora che una malattia agli occhi gli rende difficile continuare ad occuparsene come vorrebbe, è alla ricerca di qualche appassionato che non permetta a questo patrimonio da collezione di disperdersi. Claudio Zana, pensionato di 70 anni, abita a Zanica dove ha trasformato la taverna della sua casa in una sorta di museo, occupandone ogni parete, spazio e anfratto.

Passione senza confini

«La passione dei modellini, soprattutto dei trattori, l’ho sempre avuta – racconta – forse perché da giovane avevo lavoravo assieme a mio padre Aldo che era agricoltore. Il primo modellino, comprato più di quarant’anni fa in un negozio di Grassobbio, è stato una mietitrebbiatrice tedesca Claas degli anni del dopoguerra. E da lì non mi sono più fermato, arrivando a centinaia di modellini di varie dimensioni, solo di mezzi agricoli. Poi sono arrivati anche tir, bilici, automobili e aerei: per questi ultimi ho cominciato collezionando quelli della compagnia Emirates e ora sono arrivato oltre cento modelli». Nella sua taverna-museo, che sconfina pure nel garage, appese alle pareti e dentro scatoloni gonfi di diapositive, ci sono anche foto di treni, tir e aerei in decollo, perché la fotografia è un’altra passione del collezionista zanichese.

Lo spazio espositivo

«Andavo apposta a Milano con gli amici, e la mia Canon, per immortalare vagoni e locomotive nei depositi di manutenzione o sui binari. Mentre per fotografare gli aerei sono stato apposta anche ad Amsterdam, Düsseldorf, Francoforte, Monaco, Nizza, Ginevra, Zurigo: uscivo dall’albergo e raggiungevo strade adiacenti agli aeroporti dove sostavo anche l’intera giornata per i miei scatti».Negli ultimi anni Claudio Zana è stato costretto a fermarsi ma il suo desiderio è garantire un futuro alle sue collezioni.. «Vivo da solo – conclude – e mi dispiacerebbe che dopo di me tutti questi oggetti andassero perduti. Il loro valore economico non è eccessivo perché la maggior parte non è rarità, e sono quasi tutti privi delle confezioni originarie che non ho potuto conservare per motivi di spazio. È più che altro una questione affettiva, per questo vorrei che qualche appassionato, quando io non sarò più in grado, se ne prendesse cura con lo stesso amore».

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