Orio, disabile parcheggia la vettura nel posto riservato e si becca gli insulti

Il caso. Sul parabrezza c’era il tagliando di autorizzazione. Il fatto denunciato da «Orio che Vorrei».

Svegliarsi alla mattina, portarsi alla propria automobile per andare a lavorare, e trovare sul parabrezza un biglietto di insulti per essere parcheggiata su uno stallo riservato a persone disabili. Ma quella macchina lì è di una persona disabile. E c’è anche esposto il tagliando di autorizzazione.

Tuttavia qualcuno si è permesso di redarguire e insultare. E scrive: «Non prendere il posto di chi a (senza h, ndr) veramente bisogno»; e ancora «Non è solo tuo» (riferito allo stallo riservato). Giornata rovinata nella sua serenità per la giovane donna oggetto di questa aggressione verbale.

La scabrosa situazione è stata segnalata da Mimmo Piccinno coordinatore di «Orio che Vorrei», comitato spontaneo di cittadini costituito un anno e mezzo fa per contribuire alla gestione del territorio, per essere di utilità al paese.

L’appello: «A chi avesse visto chiediamo di volerci aiutare a identificare la vile persona che si è resa autrice di un comportamento che definire meschino è solo un eufemismo diplomatico»

Riferisce Piccinno: «Nei giorni scorsi a Orio al Serio qualcuno ha posto dei biglietti sull’auto di una ragazza con disabilità in possesso e con esposizione di regolare tagliando azzurro, con insulti pesanti e offese di una gravità enorme. In altri contesti si sarebbero sollevati cortei e proteste unanimi». E annota che ci sono già stati precedenti simili, e anche più tristi. Per questo Piccinno adesso grida: «Questa volta l’autore non deve restare impunito».

E lancia un appello: «A chi avesse visto chiediamo di volerci aiutare a identificare la vile persona che si è resa autrice di un comportamento che definire meschino è solo un eufemismo diplomatico». La ragazza quella mattina ha avviato il motore ed è andata a lavorare col cuore spezzato. Starà via però qualche giorno per impegni lavorativi. Speriamo che la lontananza lenisca il dispiacere.

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