Cade sulla Presolana, muore il 33 enne Manuel Faustinelli

COLERE. Manuel Faustinelli di Ponte di Legno, 33 anni compiuti quattro giorni fa, era partito domenica mattina per scalare. Era in cordata con un amico. La tragedia verso le 16, dopo una breve sosta per salutare gli amici al rifugio Albani: era del Soccorso Alpino.

Doveva essere una giornata bellissima in Presolana, tra le montagne che amava. Invece nell’ultima domenica d’estate si è consumata l’ennesima tragedia sulla Orobie. Manuel Faustinelli, 33 anni di Pezzo di Ponte di Legno (Brescia), è morto dopo una caduta fatale dalla parete su cui stava arrampicando in cordata con un amico, riportato a valle quest’ultimo illeso in serata dopo una difficile operazione di recupero

Una tragedia che ha colpito non solo la Val di Scalve, dove la coppia di amici stava arrampicando, e l’alta Vallecamonica, dove Faustinelli viveva e lavorava, ma anche la famiglia del Corpo nazionale del Soccorso alpino e speleologico, di cui faceva parte come volontario insieme all’amico.

Domenica mattina i due alpinisti erano arrivati al rifugio Albani, in territorio di Colere, dove hanno fatto una breve sosta e salutato l’amico Chicco Zani prima di ripartire per l’arrampicata. Erano le 16 circa quando sono stati allertati i soccorsi per la caduta di Faustinelli: nonostante a valle sia stata una giornata di sole, in quota c’era nebbia a complicare le operazioni dei sanitari, decollati con un eliambulanza da Bergamo, e dei tecnici della Sesta delegazione orobica del Soccorso alpino, partiti da Schilpario e Clusone.

La dinamica dell’incidente

La dinamica dell’accaduto è ancora al vaglio degli inquirenti, ma stando alle ricostruzioni i due alpinisti si trovavano in cordata e stavano arrampicando su una delle più alte e verticali pareti delle Orobie quando il 33enne è caduto. L’amico non poteva fare altro che chiedere aiuto, ma dalle 16 le operazioni di soccorso si sono concluse solamente in serata a causa della ridotta visibilità. L’elicottero ha dovuto effettuare diverse rotazioni per portare i tecnici in quota, in modo da potersi calare lungo la parete per aiutare il collega in difficoltà e poi raggiungere quello che era precipitato. A causa dei traumi riportati, il medico non ha potuto fare altro che constatarne il decesso, mentre il compagno di arrampicata è stato recuperato dall’elicottero e portato a valle in serata.

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Chi era Manuel Faustinelli

Una vita dedicata alla montagna, quella di Manuel Faustinelli. Ma la montagna dà e la montagna prende. E così le montagne scalvine si sono prese la vita di un giovane allenato ed esperto, grande conoscitore delle vette, che aveva scelto le montagne come «compagne di vita».

La montagna non era solo la sua casa, ma anche il luogo in cui lavorava: era uno dei dipendenti della Sit, la società degli impianti di risalita di Ponte di Legno. Aveva anche scelto di diventare guida alpina e, oltre a frequentare i corsi, aveva già sostenuto i primi esami. Disponibile, volenteroso e generoso, sono in molti a ricordarlo in queste ore.

La sua salma è stata ricomposta nella camera mortuaria di Colere, in attesa del nullaosta del magistrato per la restituzione ai familiari, che lo aspettavano a Pezzo di Ponte di Legno domenica sera.

Il pensiero dei colleghi del Soccorso alpino

A unirsi al dolore della famiglia del giovane anche i tanti amici e tutto il gruppo del Soccorso alpino, di cui faceva parte: «Il nostro pensiero è rivolto ai familiari, cui porgiamo, con grande tristezza, le nostre condoglianze», hanno fatto sapere dal Cnsas lombardo.

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