
Cronaca / Hinterland
Domenica 11 Maggio 2025
Cinque volte mamma: «L’amore più forte
delle tante difficoltà»
LA STORIA. La testimonianza di Samantha Facheris di Lallio, 31 anni. «Catapultati nel mondo della Terapia intensiva, uno choc, ma la gioia è sempre stata più grande della paura».

Un cuore rosso con le impronte delle manine, una rosa-origami, la dichiarazione in stampatello: «Sei la migliore del mondo». I lavoretti per la Festa della Mamma sono già arrivati e sono un bel «plico». In casa di Samantha Facheris e Marco Stefanoni, a Lallio, i pargoli sono infatti cinque. L’ultimo, Leonardo, ha otto mesi ed è nella fase dell’inserimento al nido. «Ora è crollato dal sonno, posso parlare», la mamma si prende una pausa dalla mattinata a incastro. Mattia è il primogenito, 10 anni, Sophie è la «principessina» di otto e poi c’è Lorenzo, un vulcano di quattro. Alessandro, il gemellino di «Lori», è volato in cielo, poco dopo la nascita. «Ma è sempre con noi, nei racconti, nei disegni. I bimbi dicono sempre “siamo cinque fratelli”», conferma mamma Samantha, 31 anni e una vita da poterci scrivere un libro. I sorrisi che bucano lo schermo sono infatti il frutto di una gioia conquistata giorno per giorno. Una bellezza che non è solo (e indiscutibilmente) esteriore.
Le gravidanze
Lei, figlia unica, ha sempre voluto una famiglia numerosa, ma forse non immaginava quell’«altalena di emozioni» che l’avrebbe travolta nella maternità. «Io e Marco ci siamo conosciuti tramite sua sorella – riavvolge il nastro – e da subito abbiamo avuto il desiderio di vivere insieme». Non pensavano, però, di bruciare così le tappe. «Dopo due anni, del tutto inaspettatamente, sono rimasta incinta di Mattia. Marco aveva avuto un tumore e quindi ci avevano detto che le probabilità di avere figli era veramente bassa». E invece eccola lì la sorpresa. «Lo choc iniziale, io avevo 20 anni e Marco otto in più, ha subito lasciato il posto alla felicità».
Presto, però, la serenità è messa alla prova: «Al 7° mese ho iniziato ad avere dei problemi e sono stata ricoverata in ospedale. Mattia è nato un mese e mezzo prima con un cesareo d’urgenza ed è lì che siamo stati catapultati nel mondo della Terapia intensiva. Avevo 20 anni, ed è stata tosta non poterlo prendere in braccio e vederlo intubato. È stato ricoverato per 20 giorni». Tornato a casa le cose vanno bene e la giovane coppia, due anni dopo, inizia a pensare a Sophie: «L’ho sempre chiamata così, perché il mio sogno era avere una femminuccia.
«V olevo una sorellin a per Mattia, e che fossero vicini d’età»
È nata piccolina e con un cesareo, ma la gravidanza non ha avuto problemi». Tant’è che non ci si ferma. «Ho sempre avuto l’idea del terzo», svela Samantha. Solo che al quarto mese della nuova gravidanza «i medici si sono accorti che aspettavo due gemelli. Noi e le nostre famiglie siamo stati travolti da un vortice d’emozioni». Inizia però un «calvario», non usa giri di parole. «Ho dovuto fare un sacco di accertamenti e di visite tra Brescia e Milano – ricorda –. Erano gemelli omozigoti, quindi la gravidanza più difficile».
Alessandro e Lorenzo nascono di 29 settimane, il primo pesa 800 grammi, il secondo poco più di un chilo. «Siamo stati ricatapultati nella Terapia intensiva, è stata tostissima», ammette Samantha. I piccoli guerrieri affrontano infezioni e operazioni. «Ale dopo due interventi d’urgenza sembrava stare meglio, invece dopo due mesi e mezzo è venuto a mancare». Un dolore, però, che è capace di diventare forza. «Diciamo che ci siamo sempre rimboccati le maniche, e i bimbi sono riusciti a trasformare la mancanza di Ale in qualcosa di bello, lui c’è sempre», dice Samantha. Anche il bassotto che si aggira curioso per le stanze «per i bimbi è un dono di Ale».
Il cagnolino gioca con Leo, il vero cucciolo di casa, nato nel settembre dell’anno scorso. Samantha e Marco, infatti, hanno accolto una nuova vita e il mondo si è colorato ancora di azzurro. «Soprattutto Marco era preoccupato, anche per me, ma lo volevamo».
Leo ha avuto fretta di nascere: «È nato un mese prima a rubare il giorno del compleanno del suo papà. Anche lui, quindi, è stato catapultato in Terapia intensiva. Con quello che avevamo già passato è stata un nuova preoccupazione, ma per fortuna il ricovero è durato solo cinque giorni. L’arrivo di Leonardo è stata una gioia per tutti».
Anche per i fratellini «che l’hanno accolto benissimo, senza gelosie, anzi se lo coccolano tutto e se ne prendono cura quando c’è bisogno».
L’organizzazione familiare
Le giornate, infatti, «sono piene di mille impegni, diciamo che non ci si annoia mai». Marco è operaio, Samantha impiegata («Ora sono in maternità, ma rientro il mese prossimo»). Quindi ognuno fa la sua parte. «I più grandicelli sono già autonomi, la mattina si scaldano il latte da soli e aiutano Lorenzo a vestirsi, mentre io preparo il letto o faccio i mestieri». Il gioco di squadra è fondamentale, così come la «rete» di parenti e amici. «Per fortuna posso contare tantissimo sulla collaborazione di mio marito, che mi aiuta anche nelle faccende domestiche. I nonni quando possono entrano in campo, andando a prendere i bimbi a scuola e tenendoli qualche ora, in attesa del rientro dal lavoro. E poi ci sono gli amici, importantissimi, che danno una mano anche quando qualcuno di noi è malato».
La famiglia formato «large» richiede infatti un’organizzazione certosina e una presenza costante, «ma ogni tanto è importante rifiatare, anche solo qualche ora», Samantha rivendica tempi e spazi anche per sé. «Una pizza con un’amica, una piega dal parrucchiere e un viaggio, spesso con voli andata e ritorno in giornata, con altre mamme è un toccasana. Anche in questi casi posso contare sulla presenza di Marco, che a sua volta gioca a padel il lunedì sera e organizza qualche trasferta con gli amici. Ci diamo il cambio». Anche se il regalo più atteso «è quando, raramente, riusciamo a concederci un pranzo noi due da soli».
In casa si respira sempre un’aria un po’ «festaiola»
Samantha infatti ha anche una passione per l’organizzazione di «eventi». «Mi piace personalizzare i compleanni dei bambini o le loro ricorrenze, mi diverte trovare sempre spunti nuovi». La fantasia non le manca e ogni dettaglio è degno di una «event planner» professionista. La torta a forma di Minions, i gadget di Legami o a tema calcistico. È nelle piccole cose che sono nascoste le gioie più grandi.
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