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Colonne, capitelli e una lunga storia: una piazza racconta Bergamo - Foto e video

CERCABERGAMO. Questa settimana la nostra rubrica dedicata ai luoghi storici della città ci porta in una piazza di Bergamo bassa, ricca di fascino e di storia.

Nel cuore di Bergamo Bassa, una piazza conosciuta e frequentata fin dal Medioevo. Palazzi storici e portici, botteghe e tavolini all’aperto, gente a passeggio. Un’anima vivace e colorata che accoglie il via vai dei bergamaschi e dei turisti che arrivano da via XX Settembre o da largo Cinque vie. Tante storie che si incrociano nei secoli fino ai giorni nostri, un luogo da conoscere e riconoscere anche attraverso dettagli che spesso passano inosservati.

Siamo in piazza Pontida e il dettaglio del quiz di questa settimana è uno di capitelli dei portici. Sono lì da secoli, eppure non sempre ci si fa caso. Un tempo questa piazza si chiamava «piazza delle Legna», era un luogo di commercio, qui arrivavano carri con prodotti di ogni tipo, tra i quali appunto la legna delle nostre valli. Il suo aspetto non è sempre stato così: fino al Quattrocento, infatti, qui non c’erano portici in muratura, ma strutture in legno, «logge» dove erano esposte le merci delle botteghe.

CercaBergamo, il video con la soluzione della puntata numero sei.

Alla scoperta di piazza Pontida

Le immagini della piazza, tra portici, capitelli e frammenti di storia

La costruzione dei portici

La svolta avvenne nel 1448, quando il Comune di Bergamo diede la concessione per costruire i portici in pietra: nel 1454 iniziarono i lavori e nacque il porticato che oggi possiamo vedere sul lato sud della piazza, sulla sinistra in direzione di via Broseta, dove ci sono tre colonne «fascio»: il dettaglio del quiz appartiene proprio a una di queste colonne.

Nel 1487 il Comune di Bergamo decretò di eliminare le logge in legno, ormai vecchie e malandate

Altri portici furono costruiti negli anni successivi: risalgono al 1459 quelli che danno sull’attuale largo Rezzara, rimaneggiati nel Novecento, e nel 1470 un certo Filippo da Caravaggio fu autorizzato a realizzare un porticato davanti alla sua abitazione, nel punto dove convergono le strade «di Osio e di Colognola», le attuali via San Bernardino e via Moroni.

Piazza Pontida, le foto d’epoca

Un viaggio nel passato con le foto di Storylab

Nel 1487 il Comune di Bergamo decise di eliminare le logge in legno, ormai vecchie e malandate, e decretò la necessità di ristrutturare le abitazioni che davano sulla piazza. E così arrivarono nuovi portici in muratura, come quelli che si trovano sul lato nord della piazza, dove si trova il porticato «de’ gentiluomini». Tra le colonne, oggi notiamo ancora quella con un capitello dalla forma curiosa: un volto scolpito.

Nel corso dei secoli la piazza fu modificata gradualmente. Si sa che nel 1575, quando il cardinale San Carlo Borromeo arrivò in visita la piazza non era ancora conclusa. E due secoli dopo, alla fine del Settecento, non era ancora stata costruita la fognatura, l’acqua scorreva in canaline fino alla roggia Serio. La fognatura venne realizzata nel 1780 insieme alla selciatura della piazza, grazie all’impegno finanziario della Vicinia di San Leonardo.

Largo Rezzara

Salendo in direzione via Sant’Alessandro, troviamo l’attuale largo Nicolò Rezzara, fondatore del Credito Bergamasco e de L’Eco di Bergamo e di tante altre iniziative a sfondo sociale: la sua «sede operativa» si trovava qui, a fianco della chiesa di San Leonardo, che è tra chiese le più antiche (se non la più antica) di città bassa: la presenza di un edificio dedicato al culto cristiano, infatti, risale a prima dell’anno Mille e la dedicazione a San Leonardo al 1017.

Al centro della piazza si trovava una fontana ad anello, detta «La fiascona», realizzata nel 1548 da «magistro Giovan Maria da Calepio», della quale non c’è più traccia. Al suo posto oggi c’è un’altra fontana, che è una delle due fontane che caratterizzano la piazza: l’altra si trova sul sud ed è dedicata al poeta bergamasco Pietro Ruggeri da Stabello, realizzata nel 1933 da Luigi Angelini e Gianni Remuzzi su iniziativa del Ducato di Piazza Pontida in occasione del 75° anniversario della morte del poeta. Piazza Pontida, infatti, è conosciuta anche per la presenza del Ducato, storico sodalizio di tradizioni, cultura, arte e folclore, che quest’anno celebra il centenario.

Il Ducato

La nascita del Ducato è legata alla figura di Rodolfo Paris, di professione addobbatore, appassionato di musica, poeta e compositore di versi in bergamasco. Nella notte di San Silvestro del 1923, festeggiando l’arrivo del nuovo anno alla storica «Osteria dei Tre Gobbi» (altro luogo simbolo della zona, tuttora in attività) Paris e altri amici decisero di raggiungere in corteo il Sentierone per inaugurare personalmente la Torre dei Caduti, che da tempo aspettava un’inaugurazione ufficiale (avvenuta poi nell’ottobre del 1924). Da quell’impresa goliardica, Paris fu proclamato primo «duca» di Piazza Pontida con il nome di «Rodolfo Ü» e prese vita il sodalizio che ancora oggi continua la sua attività.

Sull’ultimo caseggiato sulla destra, un tempo definito «Palazzo Engel», angolo via Broseta, c’è una lapide di marmo a lato di un balconcino che ricorda il discorso di Mazzini

Il balcone di Mazzini

La piazza è stata teatro anche di episodi epici della storia cittadina. Per esempio vi fu innalzato, l’albero della libertà con la Serenissima ormai agli sgoccioli durante la rivolta del 1797. E da un balcone che si affacciava (e ancora si affaccia) sulla piazza, Giuseppe Mazzini tenne un infiammato discorso contro l’Austria il 3 agosto 1848. Sull’ultimo caseggiato sulla destra di piazza Pontida 23, un tempo definito «Palazzo Engel», angolo via Broseta, c’è una lapide di marmo a lato di un balconcino del secondo piano che ricorda quell’evento.

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