Gamec collegata al parco Suardi: lavori da novembre

IL PROGETTO. Nel frattempo il Comune ha avviato la progettazione per realizzare un unico grande polmone verde, approvato lo studio di fattibilità tecnica. Previsti percorsi ciclopedonali e spazi per i bambini.

Prende corpo il progetto del grande polmone verde che unirà il Parco Suardi e gli Orti di San Tomaso, che presto avranno una nuova vita. Saranno collegati tra loro, grazie a un’apertura realizzata nel muro retrostante il bar del Parco Suardi.Gli orti sono inaccessibili da molti anni e sono diventati da poche settimane di proprietà pubblica, nell’ambito dell’operazione ex Canossiane. Palazzo Frizzoni fa sapere che è già in corso la gara d’appalto per avviare i lavori entro il mese di novembre per realizzare il collegamento ciclopedonale tra il Parco Suardi e l’attuale Gamec, un’opera prevista nell’operazione della riqualificazione delle ex Canossiane lungo via San Tomaso.Nel frattempo il Comune è al lavoro per costruire un grande piano, del valore di quasi 4,5 milioni di euro, che consenta di intendere lo spazio come un unico grande parco e di creare una connessione ciclo-pedonale tra tutte le funzioni che fiancheggiano questa zona verde. Montelungo, Gamec e Accademia Carrara saranno tutti collegati tra loro grazie a un sistema verde.

Un polmone verde in centro città

«Si tratta di un progetto – commenta il sindaco di Bergamo Giorgio Gori – molto rilevante da un punto di vista paesaggistico e naturalistico, in un’area centrale della città, e non casualmente arriva dopo l’avvio del cantiere della nuova Gamec, in un pezzo di città oggetto di notevoli trasformazioni, un piano che coinvolge l’Accademia Carrara, la Gamec, le ex Canossiane, la ex Montelungo e il parco Marenzi e, più in là, lo stadio e l’area ex Reggiani».

Orti collettivi e percorsi ciclopedonali

«La piazza allungata ipotizzata dal progetto permette di salvaguardare da un lato il parco dei bambini, che continueranno a frequentarlo come avviene ora, ma mette a disposizione di tutti i cittadini e degli studenti una porzione di un’area verde preziosa e storica della città – commenta l’assessore al verde pubblico Marzia Marchesi – . Per quel che riguarda gli orti, pensiamo a una gestione sul modello degli orti collettivi, con un unico soggetto responsabile a fare da collettore dell’interesse diffuso sull’agricoltura urbana». Mariola Peretti, con l’architetto paesaggista Luigino Pirola nel team di progettisti al lavoro sul piano, - ricorda che «non è previsto alcun tipo di edificazione. Nell’area degli orti troveranno spazio un’area boschiva, spazi di coltivazione urbana, percorsi ciclopedonali e prati a sfalcio ridotto, per mantenere il più possibile la biodiversità che contraddistingue questi luoghi».

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