Cultura e Spettacoli / Bergamo Città
Giovedì 06 Novembre 2025
I Santi di Cifrondi tornano a splendere dopo tre secoli
GRANDI RESTAURI. Dal 10 novembre saranno ricollocate della chiesa di Santo Spirito, in città, le grandi tele dell’artista di Clusone risanate nell’ambito del progetto di Fondazione Creberg.
Il 10 novembre verranno ricollocati nella chiesa di Santo Spirito a Bergamo – i monumentali dipinti raffiguranti San Matteo e l’Angelo e San Giovanni Evangelista scrivente di Antonio Cifrondi (Clusone, 1656 - Brescia, 1730).Con questo intervento, salgono a 128, dal 2007 ad oggi, le opere recuperate da Fondazione Creberg nell’ambito del Progetto «Grandi Restauri»: dipinti, pale d’altare, predelle, polittici, opere per la devozione privata appartenenti a chiese della Diocesi e a Musei del territorio (per un totale di 167 dipinti, considerando le singole opere componenti i polittici).
Ciclo evangelico
«Ancora una volta – spiega Angelo Piazzoli, presidente di Fondazione Creberg e ideatore del progetto – siamo vicini alla chiesa di Santo Spirito nella quale siamo già intervenuti a più riprese in passato, a partire dal restauro della straordinaria pala di Lorenzo Lotto tra 2013 e 2015, con il Compianto di Cristo morto di Antonio Cifrondi e la Deposizione di nostro signore di Giulio Carpioni. Quest’anno siamo presenti nella chiesa con il ripristino di due teleri con San Giovanni evangelista scrivente e San Matteo e l’Angelo. Queste due tele fan parte del ciclo evangelico – collocato sopra la porta d’ingresso della chiesa – e si sommano al San Luca dipinge la Madonna e al San Marco ispirato, il cui restauro è previsto per il 2026».
Cinque interventi
Il delicato intervento di restauro dei due dipinti di Santo Spirito è stato eseguito da Delfina Fagnani (Studio Sesti Restauri) con Valerio Garofalo, sotto la direzione di Angelo Loda, funzionario della Soprintendenza di Bergamo/Brescia. Per Fondazione Creberg, nel corrente anno lo studio Sesti ha restaurato cinque opere (tre delle Collezioni di Accademia Carrara e due della chiesa di Santo Spirito) per le quali la restauratrice Delfina Fagnani ha dichiarato: «Cinque opere di periodi, provenienza e collocazione differenti: rincorrendosi fra loro nell’intero‘700 fino agli albori dell’800 neoclassico; spaziando fra terre bergamasche, veneziane e milanesi; e che possiamo quotidianamente ammirare esposti sia in ambienti ecclesiastici, in una delle più belle chiese della città, Santo Spirito, che museali, nella nostra amata Pinacoteca Accademia Carrara. Terre diverse ma vicine, con intrecci fra gli artisti che comprendono viaggi di studio in città comuni e testimonianze curiose come la prima opera conosciuta del veneziano Pietro Longhi eseguita proprio per una chiesa del nostro territorio, la Parrocchia di S. Pellegrino. Opere che presentavano anche stati di conservazione diversi e che sono state come sempre affrontate approfondendone la conoscenza stilistica e strutturale per poi intervenire su ognuna con metodologie mirate e innovative, con l’attenta direzione lavori del funzionario della Soprintendenza Angelo Loda».
Le tecniche di recupero
«In comune per queste opere – afferma la restauratrice – le fasi di recupero di preziosi ed integri tessuti in lino originali, garantiti nel loro ancoraggio ai telai da puntuali ed accurati tensionamenti elastici, prassi ormai collaudata da anni nel nostro studio, che, eliminando tiraggi e chiodature, annullano stress ai manti dipinti; nelle opere museali anche un’ulteriore garanzia da eventuali danni meccanici e possibilità di lettura continua è stata favorita dall’interposizione di pannelli in plexiglass fra il tessuto e il telaio». Le opere saranno fruibili nella chiesa di Santo Spirito a partire dall’11 novembre negli orari di apertura.
L’autore e le opere
Antonio Cifrondi, nato a Clusone, fu apprendista a Bologna nella bottega di Marcantonio Franceschini. Dal 1686 si rivelò pittore prolifico, attivo con il fratello Ventura e altri collaboratori. La bottega lasciò il segno in Valle Seriana e a Brescia dove il pittore conclude la sua vita, nel convento benedettino dei Santi Fausto e Giovita. Noti in Val Seriana sono i dipinti murali della volta della Seconda Sagrestia ad Alzano (1692): pitture che raffigurano le «Storie della Passion e» e le «Storie della Resurrezione di Cristo»; le pale per la chiesa di San Vincenzo a Cerete Basso e il grande dipinto per la parrocchiale di Cenate Sopra. La maggior affermazione si riscontra in città nel 1698 con la pala del Martirio di Sant’Alessandro per la chiesa Sant’Alessandro della Croce. All’inizio del ’700 fu ospite nel convento dei Canonici Regolari di Santo Spirito dove lasciò una notevole produzione, tra cui le opere oggetto del restauro di Fondazione Creberg.
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