La salute / Bergamo Città
Venerdì 17 Novembre 2023
Il microinfusore è un valido aiuto per gestire la glicemia
IL RUOLO DELL’INFERMIERE. Nel percorso assistenziale della persona diabetica svolge un importante ruolo di educazione sanitaria nella gestione dei presidi.
Il diabete è una malattia cronica caratterizzata da un eccesso di zuccheri (glucosio) nel sangue. Ci sono due forme principali, il diabete di tipo 1 e di tipo 2. Nel tipo 1 l’insulina per varie cause non viene più prodotta, nel tipo 2 invece viene prodotta ma in quantità insufficienti e c’è un’inadeguata risposta all’insulina. Ci sono inoltre altre forme di diabete legate a malattie del pancreas, all’assunzione di alcuni farmaci, a difetti genetici della produzione di insulina ed al diabete “gestazionale” legato alla gravidanza. La terapia del diabete di tipo 1 è la somministrazione di insulina che può avvenire con delle iniezioni sottocute al momento dei pasti oppure con l’utilizzo di un microinfusore.
Che cosa è il microinfusore
Il microinfusore è uno strumento che imita l’azione del pancreas, eroga insulina ad azione rapida continuamente e sostituisce il bisogno di effettuare frequenti iniezioni. È un dispositivo piccolo, a seconda dei modelli può essere applicato direttamente alla cute (microinfusore a cerotto) oppure indossato agganciato alla cintura, al reggiseno o in tasca. È composto da un microcomputer programmabile, un serbatoio per l’insulina ed un ago sottocutaneo in materiale plastico che viene posizionato in addome per essere facilmente gestito dal diabetico.
La somministrazione di insulina avviene con due modalità: tramite infusione «Basale continua» (impostata dal diabetologo che copre le 24 ore e programmata in modo personalizzato) o tramite l’infusione in «Bolo» (impostata dal diabetico prima del pasto, in base al conteggio dei carboidrati o in caso di valori glicemici elevati).
Recenti tecnologie hanno permesso di affiancare al microinfusore il dispositivo di monitoraggio continuo della glicemia. Non è altro che un sensore che viene inserito nel tessuto sottocutaneo tramite un applicatore automatico di facile utilizzo. Il trasmettitore di dati invia in tempo reale il valore glicemico al microinfusore che è in grado di adeguare l’erogazione di insulina correggendo eventuali ipo o iperglicemie.
Questo sistema integrato, permette di ottenere numerosi vantaggi: la riduzione delle iniezioni e delle punture per il controllo della glicemia capillare (l’ago sottocute del microinfusore si cambia ogni 2-3 giorni, mentre il sensore della glicemia può rimanere in sede anche 7 giorni); il mantenimento ottimale dei livelli di glucosio (riduzione degli sbalzi glicemici); la riduzione dei livelli di emoglobina glicata (riduzione delle complicanze); maggior flessibilità e autonomia nello stile di vita e la riduzione della quantità di insulina mentre si svolge attività fisica.
Non ci sono limiti d’età
Il microinfusore può essere utilizzato a tutte le età senza limitazioni. E’ un valido aiuto per gestire al meglio la glicemia conciliando il lavoro, lo sport ed il tempo libero con le normali esigenze della persona. E’ in grado di migliorare la qualità della vita quotidiana aiutando a gestire gli imprevisti, come le ipo/iperglicemie notturne.
L’infermiere nel percorso assistenziale della persona diabetica può svolgere un importante ruolo di educazione sanitaria nella gestione di questi dispositivi, soprattutto riducendo il rischio di infezione nel punto di inserzione dell’ago cannula ed identificando le possibili reazioni allergiche ai cerotti. L’educazione passa anche attraverso lo stimolo a parlare con il proprio diabetologo per capire se è possibile ottenere dei vantaggi dalla terapia con il microinfusore.
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