Il Purgatorio, dove tutto può rinascere

LA MOSTRA. In Seminario, dal 21 giugno per cinque sabati, le illustrazioni di Gabriele Dell’Otto e i testi di Franco Nembrini. Una montagna da scalare per rimediare e rimettersi in viaggio.

Per cinque sabati consecutivi, dal 21 giugno fino al 19 luglio, nel foyer dell’auditorium del Seminario di Bergamo, in via Arena 11, sarà ospitata la mostra multimediale «Il mio Purgatorio, Dante profeta di speranza», con le illustrazioni di Gabriele Dell’Otto e i testi di Franco Nembrini. Sarà accessibile al pubblico gratuitamente e liberamente dalle ore 15 alle ore 20, con la possibilità anche di usufruire della visita guidata, anche essa gratuita.

L’intento dell’installazione non è solo di riscoprire un classico della letteratura italiana, tanto affascinante quanto ancora piuttosto sconosciuto, ma soprattutto di frequentare esistenzialmente le domande che hanno sfidato l’animo di Dante e che, attraverso l’opera immortale della sua poesia, giungono dopo settecento anni, a prestar voce alle nostre. Inoltre, il percorso del Purgatorio dantesco è una straordinaria narrazione che permette di frequentare letterariamente i temi fondamentali del giubileo, di assoluta rilevanza e attualità.

La mostra – realizzata dall’Associazione Rivela, da Centocanti e dalla Chiesa di Verona, in collaborazione con la scuola La Traccia e con il contributo di Fondazione Cariplo – si è fatta conoscere e apprezzare in questi anni in tutta la Penisola: sia per il tratto grafico accattivante, sia perché i suoi testi e le sue riletture permettono a tutti, con molta immediatezza, di immergersi nell’universo dantesco e nel groviglio delle domande che il poeta si porta dietro. Dante infatti inizia a scrivere la Divina Commedia quasi 15 anni dopo aver perso Beatrice, la donna che ha sempre amato senza mai poter avere: la vita a volte sembra saper essere crudele e tradire persino le speranze e i desideri migliori, quelli che essa stessa ha lasciato sorgere nel bel mezzo del cammin di nostra vita. E ci si ritrova in una selva oscura, con la dritta via che pare smarrita, per sempre.

La Commedia è il suo tentativo di rendere in poesia quanto appartiene a un viaggio spirituale, in cui egli si è lasciato guidare a riscoprire il significato della vita e dell’esperienza, con occhi nuovi

È a questo punto che per Dante inizia un cammino interiore, come uomo e come credente, per rispondere al grande interrogativo che lo inquieta: vale la pena credere nel bene, desiderare il meglio e lottare per qualcosa? La Commedia è il suo tentativo di rendere in poesia quanto appartiene a un viaggio spirituale, in cui egli si è lasciato guidare a riscoprire il significato della vita e dell’esperienza, con occhi nuovi.

Dopo la tappa dell’Inferno dell’estate scorsa, quest’anno è la volta del Purgatorio: il luogo in cui misurarsi con la sfida di ripartire, di riparare quanto si è guastato e di ricominciare. Il Purgatorio è espressione della possibilità che Dio dà di non perdersi per sempre, di rimediare e di rimettersi in viaggio. Per questa ragione, come scrive Nembrini nel catalogo della mostra, il Purgatorio è una montagna da scalare in cui, dopo l’inferno, il tempo riprende a scorrere, per un lavoro di cambiamento che chiede pazienza e regala libertà: «All’inferno il tempo non c’è. Tutto è fermo, niente cambia mai. L’inferno infatti è la vita sulla terra quando viene meno la speranza, quando ci convinciamo che “tanto niente cambierà”, che “io sono fatto così” (o tu sei fatto così, o gli uomini son fatti così, è lo stesso). Il Purgatorio invece è la cantica del cambiamento possibile, dove il tempo è dato perché tutto può sempre rinascere, ricominciare».

In questo anno in cui anche il Giubileo ricorda il tema dei pellegrini di speranza e del valore della penitenza, la mostra assume una sfumatura ancora più significativa.

Un valore aggiunto è la capacità di quest’esposizione di risvegliare e di chiamare a raccolta, nei territori che raggiunge, la passione che alcuni giovani hanno per Dante: i nostrani Virgilio che accompagneranno tra le sette balze del Purgatorio coloro che lo desiderano sono infatti liceali e universitari bergamaschi, che mettono la loro curiosità e il loro sguardo a disposizione dei visitatori. Per ulteriori informazioni, è possibile consultare il sito danteprofetadisperanza.it e i relativi profili social.

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