La Ue ha speso 376 miliardi per import fossili nel 2024

(ANSA) - RIMINI, 05 NOV - L'Europa ha speso 375,9 miliardi, nel 2024, per importare combustibili fossili, un costo che mina la competitività del continente. I dati sono stati presentati agli Stati Generali della Green Economy a Ecomondo, in corso a Rimini.

Secondo i numeri raccolti, il 2024 è stato l'anno più caldo degli ultimi centomila anni, con temperature a +1,6 gradi centigradi rispetto ai livelli preindustriali. Gli eventi meteo estremi legati alla crisi climatica sono costati 738 miliardi tra il 1980 e il 2023. Ma le emissioni di gas serra in Europa sono diminuite del 37% tra il 1990 e il 2023.

Le rinnovabili elettriche sono in forte crescita: nel 2024 il 47,4% dell'energia elettrica è stata generata da fonti rinnovabili, quota salita oltre il 50% nel giugno 2025. La produzione solare è cresciuta del 22% rispetto al 2023, raggiungendo 300 TWh, quella eolica è passata da 21 TWh nel 2000 a 477 TWh nel 2024. Se le rinnovabili elettriche arrivassero al 77% nel 2030, il prezzo medio all'ingrosso dell'elettricità europea si ridurrebbe del 57%. Nei trasporti però la quota di rinnovabili è solo al 9,6%, lontana dal target del 29% al 2030.

Sul fronte energetico, viene evidenziato, con gli attuali impegni si arriverebbe a un risparmio del 5,8% nel 2030, contro un target dell'11,7%. I consumi nei trasporti nel 2023 erano ancora del 14% più elevati rispetto al 1990.

La produttività delle risorse è cresciuta del 37% negli ultimi cinque anni, da 2,2 a 3 euro per chilogrammo. Il tasso di riciclo dei rifiuti urbani è salito dal 35,2% nel 2018 al 48,2% nel 2023. Ma il tasso di utilizzo circolare dei materiali resta quasi fermo, dall'10,7% nel 2010 all'11,8% nel 2023. L'economia europea dipende dall'importazione del 52% dei minerali metalliferi: 34 materie prime sono considerate critiche, molte fornite principalmente dalla Cina, che controlla il 100% delle terre rare.

Il consumo di suolo continua a crescere e oltre il 60% dei suoli europei è soggetto a deterioramento. Nel 2022 il 10,5% delle terre agricole era gestito con agricoltura biologica, contro l'obiettivo del 25% al 2030. (ANSA).

© RIPRODUZIONE RISERVATA