
(Foto di Albert Klein su Unsplash)
DERMATOLOGIA. Anche in vacanza, proteggere la pelle è un gesto semplice ma essenziale per la salute presente e futura. Ecco alcuni consigli preziosi.
Con l’estate entrata nel vivo, è tornata inevitabilmente la voglia di sole, mare e abbronzatura. È questo, infatti, il periodo dell’anno in cui la pelle viene maggiormente esposta ai raggi solari, con effetti che possono essere sia benefici che rischiosi. Una corretta esposizione alla luce solare stimola la produzione di vitamina D, fondamentale per il metabolismo osseo, e migliora il tono dell’umore grazie all’azione della melatonina. Tuttavia, è bene ricordare che l’abbronzatura non è priva di insidie.
L’eccessiva esposizione ai raggi ultravioletti può infatti favorire lo sviluppo di tumori della pelle, in particolare il melanoma e i carcinomi cutanei. Il melanoma, pur con un’incidenza più bassa rispetto ai carcinomi, è un tumore potenzialmente molto aggressivo, in grado di dare metastasi se non individuato tempestivamente. I carcinomi, al contrario, sono più comuni, ma generalmente meno pericolosi se diagnosticati e trattati per tempo. Alcuni soggetti presentano un rischio maggiore: chi ha una storia familiare o personale di melanoma, chi ha numerosi nei, o chi ha subito frequenti scottature, soprattutto nell’infanzia e nell’adolescenza. Oltre alla prevenzione primaria, basata su una corretta esposizione al sole, è quindi fondamentale affidarsi alla prevenzione secondaria, che consiste nella diagnosi precoce delle lesioni cutanee. Una valutazione dermatologica periodica, di norma annuale, permette di individuare i tumori della pelle nelle fasi iniziali, quando la probabilità di guarigione è molto elevata.
Quando si parla di diagnosi precoce, è utile ricordare alcune semplici regole per osservare la propria pelle. L’autocontrollo periodico può essere orientato grazie all’acronimo ABCDE: Asimmetria, Bordi irregolari, Colore non omogeneo, Dimensioni superiori ai 6 millimetri, Evoluzione nel tempo della forma o del colore. Anche un neo che si solleva improvvisamente o che appare diverso dagli altri deve essere considerato sospetto. In tutti questi casi è opportuno rivolgersi al medico curante, che potrà consigliare un approfondimento dermatologico. Un’attenzione particolare va riservata anche alle precancerosi, lesioni non ancora maligne ma con potenziale evolutivo verso i carcinomi, in particolare quello spinocellulare. Il dermatologo può riconoscerle e trattarle precocemente, sia con terapie domiciliari (creme, soluzioni) sia con interventi ambulatoriali (crioterapia, diatermocoagulazione, terapia fotodinamica).
Alla Dermatologia dell’Asst «Papa Giovanni XXIII», diretta da Paolo Sena, ogni anno vengono trattati oltre 150 pazienti affetti da melanoma e si registrano circa 100 nuove diagnosi. L’attività si avvale di un’équipe multidisciplinare che include, oltre al dermatologo, diverse figure specialistiche per una presa in carico completa e coordinata del paziente. In caso di sospetto coinvolgimento linfonodale, può essere effettuata la biopsia del linfonodo sentinella, un esame che consente di stabilire se la malattia ha iniziato a diffondersi. L’intervento chirurgico sui linfonodi, un tempo molto demolitivo, è oggi riservato a casi selezionati e ha una funzione prevalentemente diagnostica, per guidare la terapia oncologica. Grazie all’evoluzione delle terapie, oggi anche i melanomi in fase avanzata possono essere trattati in modo mirato. Oltre alla sorveglianza dermatologica per i casi a basso rischio, sono disponibili terapie farmacologiche specifiche per le forme più aggressive. Le cosiddette terapie a bersaglio molecolare (targeted therapy) agiscono direttamente sulle cellule tumorali, bloccando i meccanismi di crescita incontrollata. L’immunoterapia, invece, stimola il sistema immunitario a riconoscere e combattere le cellule maligne. Queste strategie hanno profondamente modificato l’evoluzione naturale della malattia e rappresentano una speranza concreta anche per i pazienti con metastasi.
Per godere dei benefici del sole riducendo i rischi, è importante seguire poche ma fondamentali regole. Evitare l’esposizione nelle ore centrali della giornata, tra le 11 e le 16, quando l’intensità dei raggi UV è massima. Utilizzare sempre creme solari con fattore di protezione elevato, fino a 50 per i bambini, rinnovando l’applicazione dopo il bagno o dopo alcune ore. Indossare cappelli a tesa larga e indumenti leggeri aiuta a proteggere la pelle anche quando la crema perde efficacia. Infine, attenzione ai farmaci fotosensibilizzanti, come alcuni antibiotici, antinfiammatori e antipertensivi: è sempre opportuno verificare con il medico eventuali interazioni con l’esposizione solare. La prevenzione dei tumori cutanei inizia da comportamenti consapevoli e informati. Anche in vacanza, proteggere la pelle è un gesto semplice ma essenziale per la salute presente e futura.
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