Ultimate le opere a mare del San Paolo Dolphin Refuge di Taranto

(ANSA) - TARANTO, 06 NOV - Sono state ultimate le opere a mare del San Paolo Dolphin Refuge di Taranto, il primo centro del Mediterraneo per la cura e la riabilitazione dei cetacei provenienti da delfinari e acquari, realizzato in un'area di circa sette ettari di mare, protetta dall'isola di San Paolo, la più piccola delle Cheradi. Oggi il media day con la visita alla vasca principale di 1600 mq e la presentazione della "control room" all'interno di Palazzo Amati, negli spazi di Ketos, il Centro Euromediterraneo del mare e dei cetacei, dopo il completamento dei lavori di ristrutturazione. Il progetto San Paolo Dolphin Refuge è promosso dall'ente di ricerca Jonian Dophin Conservation e sostenuto dalla Fondazione con il Sud con un investimento di circa 2 milioni di euro per il centro Ketos e il rifugio dei delfini. La missione è quella di offrire una nuova vita, più etica e rispettosa, a delfini nati o vissuti a lungo in cattività. L'arrivo dei primi delfini è atteso nel 2026. Il rifugio ne potrebbe contenere 17 ma dovrebbe accogliere in media sei-otto esemplari, provenienti da strutture che non potranno più ospitarli. "La struttura - ha spiegato Carmelo Fanizza, fondatore e responsabile San Paolo Dolphin Refuge - deve essere completata per affrontare l'ultimo step. Nelle prossime settimane qui verrà posizionato il laboratorio galleggiante e il rifugio sarà pronto. A quel punto presenteremo l'istanza al Ministero dell'Ambiente per l'ultima autorizzazione, che prevede la veste giuridica di giardino zoologico. Si intraprenderà quel percorso normativo e contiamo di avere tutte le carte in regola affinchè si possa chiudere l'iter. In totale sei mesi di processo attuativo per avere l'autorizzazione definitiva". Marco Imperiale, direttore generale Fondazione con il Sud, ha spiegato che "l'iniziativa è stata possibile grazie a un accordo preliminare che abbiamo sottoscritto con il Comune di Taranto. La Fondazione con il Sud ha messo a disposizione non solo i finanziamenti ma anche un accompagnamento decennale per costruire tutte le caratteristiche di un progetto che oggi è sostenibile sul piano ambientale ma anche sul piano economico perché produce ricchezza e lavoro per la città". (ANSA).

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