«Da grande volevo fare il calciatore». Matteo De Sanctis: «Ho finito per parlare di pallone»

L’INTERVISTA. Il Campionato di Serie A 2023/2024 è appena iniziato e lui è il volto dell’Atalanta di Bergamo Tv. Alla scoperta di Matteo De Sanctis, papà indaffarato, super sportivo e con una grande passione che condivide con tutta la famiglia: la squadra nerazzurra.

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«Se mi dite Atalanta il pensiero corre a me bambino e al mio papà che mi svegliò per il gol di Cantarutti in Portogallo». I ricordi e le emozioni di Matteo De Sanctis sono collegati quasi sempre allo sport e soprattutto all’Atalanta: giornalista bergamasco, volto di Bergamo Tv, è il conduttore di TuttoAtalanta il lunedì sera. Cresciuto a Nese, ora vive a Parre con la famiglia: «Ho iniziato a scrivere le cronache del calcio provinciale per “L’Eco” e poi per puro caso sono finito a fare un’intervista televisiva. Da qui ho iniziato con la televisione e non ho più smesso, perché mi piace e mi appartiene molto: mi piace chiacchierare e soprattutto parlare del calcio e del pallone».

L’intervista che vorrebbe ancora fare? «A tu per tu con mister Gasperini: non da allenatore ma da uomo. Vorrei capire a cosa pensa quando non pensa al pallone. Cosa fa». Matteo De Sanctis, quando non pena al calcio, pensa alla sue due bambine: «Mi piace fare il papà, gioco tanto con loro». In casa si parla comunque tanto di Atalanta «e di paesi della Bergamasca» sorride, e il riferimento va alla moglie Elisa Cucchi, altro volto di Bergamo Tv e della trasmissione «Gente e Paesi»: «Elisa è la più conosciuta tra i due e strappa molti più selfie - sorride ancora -. Non ho ancora capito come mai».

Il sogno nel cassetto lo possiamo immaginare: «Avrei voluto fare il calciatore, ho finito per parlare di pallone. Mi piace la mia vita, sono soddisfatto e se dovessi scegliere di fare una cosa che ancora devo fare è la Luna di miele con mia moglie: non l’abbiamo fatta, magari per i miei 50 anni...». Ma niente vacanze? «Si, ma quelle si fanno con il ritiro dell’Atalanta, a Clusone». Quando si dice tifosi. «Però c’è un altro sogno - conclude -: raccontare la festa dello scudetto dell’Atalanta». Mai dire mai.

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