Franz Barcella, la passione per il punk e l’Atalanta: «Amo Bergamo e la sogno ancora più creativa e inclusiva»

L’intervista. La passione è il motore di tutto ed è fonte di ispirazione per gli altri. Franz Barcella, di Nutopia, la società che gestisce Edonè, Bombonera e Daste ci racconta come l’incontro con il punk e l’Atalanta gli abbiano cambiato la vita quando era un ragazzino «sfigato».

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Cosa hanno in comune l’Atalanta e il punk? Per Franz Barcella molto, o quasi tutto. Innanzitutto sono le sue due più grandi passioni (insieme alla pizza) e poi sono state esperienze che da ragazzo gli hanno permesso di non sentirsi più inadeguato e fuori posto. «A un concerto punk, come in Curva, convivono persone di ogni tipo, di qualsiasi estrazione, età e orientamento, tutte unite da un unico grande denominatore comune, la passione per la musica e pr l’Atalanta. Allo stadio e ai piedi di un palco nessuno ti giudica, non importa come ti vesti, come sembri ma come sei capace di esprimerti, ma solo come ti senti dentro».

Bergamo è sempre stata considerata la bella addormentata, per seguire la tua passione e per svilupparla dovevi andare via a londra a Berlino o anche solo a Milano: «Ora non è più così, tanti, come me, hanno capito che si può rimanere qui e cercare di rendere la nostra città migliore con la nostra voglia di esprimerci, con le nostre competenze e anche con un sogno imprenditoriale da sviluppare. Perché Bergamo è una città che si sta aprendo e sta diventando più inclusiva».

Franz Barcella non ha dubbi, più ci sono persone che fanno, che sognano, più altre persone saranno spinte a fare e sognare: «Vedere una persona appassionata è sempre la cosa che ti attiva e ti fa dire anche io posso fare questa cosa e Bergamo secondo me deve essere così, soprattutto guardando a Brescia-Bergamo 2023 capitale della cultura».

L’ultima estate bergamasca ha dimostrato quanti agenti culturali ci siano in città e quanto si possa operare tutti insieme: «Il nemico per quanto riguarda la cultura non è il tuo concorrente, il nemico è che le persone stiano a casa addormentate e annoiate, il nemico è Netflix, il nemico è il non socializzare. Non è solo una questione di Edonè, ma di quello che fa tutta la città. Se coltiviamo questo terreno, il terreno della cultura, diventa sempre più fertile e tutti ne beneficeranno».

E sempre più le nuove generazioni lo capiscono e ne sono consapevoli: «Ti da molta fiducia nel futuro vedere questi giovani bergamaschi che continuano la tradizione del fare e la portano a un livello superiore. Più riusciremo a essere inclusivi sia nella comunità, sia verso l’esterno, più riusciremo a crescere come città. Più resteremo chiusi nelle nostre mura continueremo a essere la bella addormentata, aprirsi all’esterno è l’unico modo per vincere la sfida».

Franz Barcella: «Amo Bergamo e la sogno ancora più creativa e inclusiva». Video di Roberto Vitali

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